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Accusati e rinviati a giudizio per resistenza a pubblico ufficiale, domani lunedì 13/11/2017 , dopo, diversi appuntamenti andati a vuoto, verranno processati due militanti di SNI, per essersi opposti pacificamente ai Robin Hood al contrario, che con le divise della legge stavano togliendo ai poveri per dare ai ricchi, togliendo i beni e la serenità alla famiglia Spanu per arricchire uno speculatore che approfitta della malasorte delle aziende messe in crisi da un sistema vessatorio che non da scampo.

 

Questa chiamata a giudizio è una vera vergogna per l’apparato giudiziario dello stato. Di uno stato che vuole togliere anche la speranza a chi vedendo crollare la propria azienda e la propria vita sperava sul sacrificio e sulla solidarietà di persone, pensati forse come angeli custodi, pronte ad alzarsi alle 5 del mattino per presidiare e custodire il futuro delle tante famiglie Spanu e dell’unica risorsa per sostenerle.

SNI che ha propri militanti tra i denunciati e chiamati a giudizio non si farà intimidire e non solo continuerà con la Bardianìa delle aziende isrobade, ma porterà la sua battaglia nelle aule giudiziarie. Ogni udienza sarà un giorno di vergogna per l’apparato ingiustiziario dello stato, non solo chiederemo che i rinviati a giudizio siano dichiarati pienamente innocenti ma che venga loro riconosciuto di aver agito a fin di bene e di giustizia in protezione di una famiglia che in quel giorno veniva espropriata dei beni e della dignità. Venga riconosciuto loro di aver tolto tempo alle proprie famiglie ed il proprio lavoro per dare conforto e speranza a chi non può sperare sulla legge e sulla giustizia dello stato vessatore.

La solidarietà di SNI sarà fattiva non solo per i propri militanti ma per tutti i denunciati, che nulla di illegale hanno fatto, se non avere resistito passivamente e avere chiesto a gran voce che quella spoliazione vergognosa finisse.
Chi ha emesso le denunce e i rinvii a giudizio ha commesso una gravissima ingiustizia, non solo morale, non ha capito che siamo tutti, anche loro, vittime di un meccanismo infernale che mette gente contro gente pur condividendo lo stesso “giusto” , e giusto sarebbe stato prendere atto del contesto in cui si è consumato su isrobu alla famiglia Spanu ed evitare di alimentare il meccanismo infernale con denunce e atti giudiziari che chiamano a decidere una giustizia che non c’è.

Le chiamate a giudizio sono relative al momento in cui i due militanti di SNI Zoe Aramu e Piero Argiolas tentavano pacificamente di manifestare contro l’arresto di Efisio Lubrano, anche lui militante di SNI, tentando di ritardare il transito della volante della polizia nella quale avevano caricato l’arrestato.

La resistenza di Zoe e Piero e anche dell’altro rinviato a giudizio, Vincenzo Bodano, è stata assolutamente passiva e abbiamo anche le prove filmate.

A firma di: Bustianu Cumpostu