Saranno celebrati questo pomeriggio nella chiesa parrocchiale San Gabriele Arcangelo a Villagrande Strisaili, i funerali di Fabio Longoni, l’allevatore di 39 anni ucciso mercoledì mattina durante un’agguato nelle campagne tra Villagrande e Girasole, dove è rimasto ferito anche il su socio, Daniele Angelo Conigiu, di 37 anni.

L’autopsia eseguita dall’anatomopatologo Roberto Marcialis ha chiarito la causa del decesso di Longoni: uno dei tre pallettoni che lo ha colpito e che gli ha reciso l’aorta all’altezza del bacino, è risultato fatale. L’uomo è morto per un emorragia interna a 300 metri dal luogo dell’agguato, nel disperato tentativo di salvarsi. Decisiva per far chiarezza sull’omicidio potrebbe essere la testimonianza del superstite che ieri pomeriggio nell’ospedale di Lanusei, dove è ricoverato, è stato sentito del sostituto procuratore Nicola Giua Marassi, titolare delle indagini.

Syi contenuti del colloquio c’è il più stretto riserbo. Sotto i riflettori della polizia scientifica c’è l’Audi bianca in cui la vittima e il socio viaggiavano al momento dell’agguato e sulla quale sono fuggiti i killer. L’auto, abbandonata nelle campagne di Lotzorai, viene passata al setaccio alla ricerca di una traccia di Dna o di qualunque elemento che possa ricondurre agli autori dell’agguato.

I killer sarebbero spuntati dalla parte del conducente dell’Audi – al volante c’era Conigiu – e avrebbero fatto fuoco sul lunotto posteriore del veicolo: Conigiu viene ferito al polpaccio mentre su Longoni arrivano tre pallettoni, uno dei quali mortale. Una delle ipotesi degli inquirenti è che il bersaglio potesse essere proprio Conigiu. Nella storia dei due allevatori c’è un passato immacolato per Longoni, più tormentato quello di Conigiu, che ha un precedente: 9 anni fa era stato arrestato per una vicenda di rapine, armi e droga che si era conclusa con un patteggiamento. Non si esclude la pista della campagna: la zona della diga di Santa Lucia è considerata un crocevia di traffici illegali.