C’è un’intesa di massima sul piano straordinario per il lavoro invocato dalla Cgil e oggetto oggi dell’incontro tra il segretario regionale, Michele Carrus, l’assessore al Bilancio, Raffaele Paci, e il presidente della terza commissione, Franco Sabatini.

Ancora non è stato siglato alcun accordo, ma c’è una convergenza sull’ammontare del piano, circa 100 mln in totale, da inserire nella Finanziaria. Ancora da definire, invece, gli strumenti funzionali alla spesa del fondo. Potrebbero essere tre: un “bonus assunzionale” destinato ai disoccupati, i cantieri necessari per garantire lavoro e opere di pubblica utilità da realizzare. Ma, tengono a precisare Paci e Sabatini, sono solo ipotesi. Certo è che il piano dovrà essere definito prima del 7 dicembre, quando la Manovra farà il suo ingresso in Aula.

“Abbiamo prospettato un intervento che mette sotto una cabina di regia risorse concrete che stiamo individuando su vari canali, Fse, Fondo coesione, risorse in avanzo e risorse regionali – spiega Paci – in Finanziaria ci sarà una norma come cappello programmatico per mettere a regime le risorse”. Ovvero, un pacchetto “intorno ai cento milioni al quale stiamo lavorando per dare continuità nel pluriennale, e che definiremo negli incontri di maggioranza della settimana prossima”. “Stiamo studiando uno strumento che possa favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro”, sottolinea Sabatini. Per il segretario della Cgil, quello della maggioranza di governo è “un impegno importante che prevede risorse corrispondenti al nostro obiettivo”.

Tuttavia, “dobbiamo approfondire e nei prossimi giorni ci saranno altre occasioni di scambio”. Quindi, non un giudizio definitivo ma “positivo”. L’idea di un piano per il lavoro non piace invece al segretario della Cisl, Ignazio Ganga: “La mia più grossa preoccupazione è chiudere la Manovra entro il 31 dicembre – ha detto dopo un incontro con Paci e Sabatini successivo a quello con la Cgil – e garantire tempi di spendita delle risorse corrispondenti alle esigenze dei sardi, superando gli ostacoli della burocrazia”.