“Mamatita Festival – La città si fa teatro” riapre i battenti. Dopo aver incantato Alghero e tutta la Sardegna a fine estate, la rassegna trasforma ancora una volta la Riviera del corallo in un grande palcoscenico a cielo aperto. Marching band, circo contemporaneo, spettacoli itineranti, marionette, clown, laboratori creativi per il teatro e momenti di confronto sul destino del teatro in città e nel territorio: un altro mese dedicato all’idea che “La città si fa teatro”, come recita il sottotitolo del festival organizzato da Spazio T per la direzione artistica di Chiara Murru e sostenuto da Comune di Alghero e Fondazione Meta, che l’hanno inserito nel programma di “Mès que un mes”, la lunga maratona di eventi programmati per le feste natalizie e il Cap d’Any.

Si riparte esattamente da dove ci si era lasciati a fine settembre: il 15, il 16, il 22 e il 23 dicembre le vie del centro storico ma non solo saranno prese d’assalto dai suoni d’ottone e dai colori della “Royal Circus Ostrica”, già vista all’opera nello chapiteaux issato in piazza Sulis quest’estate per “Gran Paniko al Bazar”. La domenica dopo in Largo San Francesco e giovedì 21 a Fertilia va in scena “Tra destrezza e disastro”, spettacolo tragicomico di circo contemporaneo co-prodotto da due compagnie che arrivano da terre lontane ma culturalmente molto legate: Argentina e Sardegna, rappresentate dai sudamericani “De Beneris Circus” e dagli isolani “Teatro del Sottosuolo – Teatro e artisti di strada in Sardegna”.

Naso all’insù il 23 dicembre per “Un chapiteau parapluie”: la longeva e prolifica associazione propone “Musicalti”, spettacolo itinerante per le vie del centro storico, di musica e racconti da ascoltare a testa alta per seguire i due eleganti trampolieri, abili con i suoni e le parole a intrattenere il pubblico con storie tratte dalla tradizione popolare e musiche tipiche del sud Italia suonate dal vivo con fisarmonica, clarinetto e percussioni. Torna ad Alghero anche Nadia Imperio con le marionette di “Camminando sotto il filo”: il 27 dicembre sarà in largo San Francesco.

In quella stessa data aprirà i battenti anche lo chapiteaux nel piazzale di Lo Quarter che sino al 7 gennaio ospiterà le venti repliche dello spettacolo di “Juri il cosmonauta”, con in scena l’attore Giorgio Bertolotti per la regia del ceco Petr Forman, figlio del Premio Oscar Milos Forman. Insieme hanno creato un progetto originale, unico al mondo, che si svolge nella cupola geodetica autoportante. Dal 5 al 7 gennaio spazio ai più piccoli, ma non solo, con “Teste di legno & co.”, dell’associazione Fantulin. Si tratta di laboratori creativi in cui i bambini scopriranno le potenzialità delle loro mani e impareranno l’arte e l’importanza del riciclo.

In realtà Mamatita è iniziato due sere fa con un incontro aperto su teatro, rigenerazione urbana, arte e cultura, fruizione degli spazi pubblici. Partendo dalle criticità, si è scelto di guardare al futuro, ipotizzando un’alleanza che consenta di superare gli ostacoli con cui convivono le piccole realtà come Alghero. «È il momento di fare teatro contaminato, lo spettacolo in sé non è più l’unico momento per il teatro, neanche inteso come spazio fisico», dice Massimo Mancini, direttore di Sardegna Teatro, che gestisce il Teatro Massimo di Cagliari e il Teatro Eliseo di Nuoro. «Questo accadeva nel passato, ma è una visione superata e borghese, oggi il teatro si vive soprattutto giù dal palco, spostandosi nelle piazze, trasformando la città tutta in un palcoscenico», aggiunge Mancini, che sostiene già da un paio d’anni il progetto artistico di Spazio T e guarda con estremo interesse alla mutazione genetica in atto ad Alghero.