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Per ascoltare le buone notizie sono accorsi in tanti: oltre duecento tra lavoratori diretti e indiretti dello stabilimento Alcoa di Portovesme convocati in assemblea a Carbonia dai sindacati metalmeccanici.

“C’è più ottimismo, adesso lo scenario è diverso, ma la battaglia non è ancora finita”, ha precisato Bruno Usai di Fiom Cgil. Giovedì scorso al Mise il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha annunciato la cessione di tutti gli asset al nuovo investitore, il gruppo svizzero Sider Alloys, entro il prossimo 15 febbraio. Prima però, ha ricordato il sindacato, “c’è il vertice al Mise dell’11 gennaio con la nuova multinazionale dell’alluminio”.

Sarà l’occasione per conoscere il piano industriale degli svizzeri, sapere quanti saranno i posti di lavoro garantiti, quanto e cosa la società intende produrre e a quanto ammonterà esattamente l’investimento totale. Quattro giorni fa il ministero ha fatto sapere che si sta completando la stesura del contratto di sviluppo per il finanziamento degli oltre 130 milioni di investimenti previsti dalla Sider Alloys e necessari per la ripresa produttiva. Secondo quanto appreso dall’ANSA, la società che subentra ad Alcoa potrebbe decidere di diversificare la produzione: non solo alluminio ma anche vergella (viti e fili d’alluminio per il settore industriale). C’è attesa, infine, per la visita del ministro Calende in Sardegna, presso il presidio davanti allo smetter di Portovesme, in programma il 22 dicembre prossimo.