L’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, ha ripercorso le tappe che hanno portato all’accordo di programma siglato oggi a Portovesme col ministro Carlo Calenda e il governatore sardo Francesco Pigliaru per l’investimento proposto da Sider Alloys finalizzato all’acquisizione dello smelter del Sulcis. Arcuri ha parlato di tre passaggi fondamentali: “Prima di tutto è stato sottoscritto un protocollo ambientale tra Mise, ministero dell’Ambiente, Invitalia, la Regione e il consorzio industriale Alcoa, per provvedere e realizzare gli interventi di bonifica della falda”.

In secondo luogo, “è stata sottoscritta una transazione tra l’Alcoa, l’Autorità dell’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, e la cassa conguagli che ha permesso di concludere il contenzioso che Alcoa aveva con l’Autorità dell’energia per vicende legate alla sua operatività del passato”. “Queste due attività – ha sottolineato l’ad Invitalia – sono state decisive per proseguire, condizioni indispensabili perché questo luogo potesse ricominciare ad operare”. Terzo punto: “Ieri Invitalia ha sottoscritto il master agreement con Alcoa che ha organizzato il trasferimento della proprietà degli impianti da Alcoa a noi e che prelude al trasferimento dell’impianto da noi al nuovo investitore”.

Ovvero, la svizzera Sider Alloys “che a noi ha presentato una proposta di contratto di sviluppo, cioè degli investimenti necessari a riaprire lo smelter”. Dopo la firma dell’accordo di programma “manca solo il confronto – ha precisato – che inizierà a partire dalla prima settimana di gennaio tra il nuovo investitore e i lavoratori. Noi lavoreremo per concludere la valutazione e approvare il contratto di sviluppo e ci siamo impegnati con tutte le parti a che, entro il 15 febbraio, il trasferimento da Invitalia al nuovo investitore dello stabilimento con la struttura finanziaria che il contratto consente, possa avvenire, e quindi che si possa finalmente festeggiare”.

Alcoa, i lavoratori davanti allo stabilimento aspettano in Ministro Calenda