Da anni si parla della devastante guerra in Siria e da ormai oltre 6 anni l’unica fonte utilizzata dai media occidentali per raccontare i fatti sul territorio di guerra  è stato l’Osservatorio siriano per i diritti umani, un organismo con sede in Gran Bretagna da più parti accusato per raccontare fake news e distorcere le notizie, ma fino ad oggi ancora “fonte” attendibile per i principali giornali del mondo, dalla BBC al New York Times passando per  La Repubblica e il Corriere della Sera.

Ma proprio ieri, La Repubblica ha pubblicato un articolo dal titolo eloquente:  –  Siria, le narrazioni fasulle dell'”Osservatorio siriano sui diritti” che copre i crimini dei cosiddetti “ribelli” – un racconto dettagliato sulle bufale raccontate da anni e prese per buone da tutti.

Ben sveglia Repubblica, ben svegliata stampa mainstream o almeno una piccola parte che ha “drizzato” le orecchie rispetto a fonti più o meno di parte ma senza dubbio “bugiarde” per favorire interessi esterni lontani dalla Siria ma molto vicini alle superpotenze occidentali da sempre impegnate nella destabilizzazione continua del continente arabo.

In pochi ne parlavamo, in pochissimi ne scrivevamo e agli occhi dei lettori, spesso, venivamo visti come una nicchia di “malpensanti”, di “complottisti”.

Oggi forse, anche grazie a La Repubblica  in mondo può conoscere una verità “diversa” ma non più condizionata da fake news a orologeria, quello che più stupisce è la totale mancanza di autocritica rispetto a migliaia di articoli scritti sulla base di informazioni che oggi la stessa testata ritiene non essere attendibili al punto che afferma: “Osservatorio”, di cui però da più parti è stata svelata la scarsa o nulla attendibilità, essendo di fatto gestito da una sola persona, peraltro finanziata, a quanto pare, da una non meglio precisata agenzia britannica”.

 

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