Il cosiddetto stato di pericolo è situazione segnalata da soggetti competenti in materia, vedi vigili del fuoco e vigili urbana, che previa verifica e accertamento successivi alle richieste di intervento – il crollo di un cornicione, un solaio che cede, l’intonaco che si stacca dalla facciata di una casa – viene portata all’attenzione di soggetti terzi come Procura della Repubblica, all’attenzione della dottoressa Enrica Angioni, e Comune di Sassari, all’attenzione del sindaco Nicola Sanna, che, informati sui fatti, sono chiamati ad intervenire d’urgenza per sanare la suddetta situazione a rischio.

“A Sassari però questo non succede. Accade invece che esistano richieste di intervento urgente risalenti addirittura al luglio 2017 ancora inevase. Esistono quindi situazioni di pericolo, rivelato e segnalato, che vengono ignorate il tutto a discapito dei cittadini. Una situazione inammissibile, in riferimento alla quale ho presentato una interrogazione al sindaco Nicola Sanna”.

Vigili del fuoco e vigili urbani eseguono numerosi interventi, in strutture che vanno per tipologia dalle case popolari gestite da Area sino all’ex carcere di San Sebastiano, volti a valutare e rendicontare situazioni come il crollo di un solaio o il distaccamento dell’intonaco dalle facciate. A livello di procedura, i casi vengono segnalati dai vigili del fuoco che tempestivamente invitano le autorità competenti a voler intraprendere tutti i provvedimenti necessari, funzionali e urgenti utili alla soluzione delle criticità evidenziate. Il tutto ai sensi dell’articolo 54 del Decreto Legislativo 267 del 18 agosto 2000 – poi sostituito dall’articolo 6 della legge 125 del 24 luglio 2008 – riferito all’eliminazione della situazione di pericolo segnalata a tutela della pubblica e privata incolumità.

Ci sono soggetti chiamati a intervenire e dare risposte, ci sono procedure da applicare, ci sono dei cittadini da tutelare. “Ma al Comune di Sassari succede che esiste un nucleo, costituito da due persone, chiamato a gestire gli stati di pericolo. Di necessaria conseguenza gli interventi funzionali al decretare o meno l’effettivo stato di pericolo dovrebbero essere effettuati in tempi brevissimi – spiega Desirè Manca -. Invece, come già sottolineato, esistono richieste di interventi urgenti risalenti allo scorso luglio che a tutt’oggi non sono ancora stati effettuati”.

Desirè Manca, portavoce in Consiglio comunale del Movimento Cinque Stelle, non usa mezzi termini e ancora una volta va dritta al cuore del problema. Problema che, nello specifico, è legato a chiare e manifeste situazioni di pericolo per individui e comunità cui il Comune di Sassari non ha risposto con un intervento urgente a tutela delle persone – come previsto dalla legge – ma bensì con un atteggiamento attendista che “mi auguro non sia mai causa di gravi danni al cittadino e alla comunità. Perché la domanda nasce spontanea: ma se succede qualcosa a qualcuno, di chi è la colpa? tutti erano informati, tutti sapevano, eppure nessuno è intervenuto – afferma decisa la consigliera – Questo è il modo di lavorare che caratterizza il Comune di Sassari, ed è un modus operandi assolutamente inaccettabile perché non tiene conto dell’unica priorità possibile in questi casi: il benessere del cittadino”.