La Cassazione ha confermato l’adottabilità del bambino nato dalla relazione tra Martina Levato e Alexander Boettcher, i due giovani responsabili delle aggressioni all’acido messe a segno a Milano. La Suprema Corte ha respinto anche i ricorsi dei nonni del bambino che si proponevano come adottanti. Martina Levato nel ricorso in Cassazione aveva chiesto di dichiarare illegittima la sentenza con cui la Corte d’Appello di Milano, lo scorso marzo, ha confermato l’adottabilità del piccolo. Nel ricorso i legali scrivevano che a “nessun figlio minore”, nemmeno nel caso di Annamaria Franzoni, “è stato riservato il trattamento (discriminatorio e privativo del diritto alla propria identità personale e familiare)” applicato al bimbo partorito nell’agosto 2015 da Martina Levato, l’ex studentessa bocconiana condannata a 20 anni per le aggressioni con l’acido. La difesa della Levato ha fatto sapere che ricorrerà alla Corte europea dei diritti dell’Uomo (Cedu).