Un tirocinio è una cosa bella. È un momento in cui un lavoratore si forma imparando un mestiere ed ed ha quindi a che fare anche con la trasmissione dei saperi, della cultura, della crescita della società. Ma se il tirocinante prende non più di 400 euro al mese, se non ha la prospettiva di essere assunto, se deve sgobbare come uno schiavetto per un anno intero, si può definire tirocinio?

 

Ecco perché la rete di lotte Caminera Noa ha lanciato l’allarme poi raccolto da una serie di tirocinanti che prima hanno firmato un appello e poi, riunitisi ad Oristano, hanno lanciato l’idea di un Tripadvisor dello sfruttamento. Se le istituzioni non ci danno risposto – questo il ragionamento dei giovani tirocinanti – allora ci penseremo noi! Ma c’è un altro punto politico: il 16 Gennaio 2018 la Giunta regionale ha approvato la Delibera n.2/8 che a sua volta approva in via provvisoria le nuove Linee Guida regionali, cioè l’insieme di regole su cui si baseranno i tirocini dal 2018 ai prossimi anni. Il testo non è stato reso pubblico ma gli attivisti selo sono procurato e denunciano un quadro addirittura peggiorativo rispetto alle linee guida del 2013 con una indennità ferma a 400€ e un aumento del periodo massimo fino a 12 mesi anche del tirocinio formativo e di orientamento, oltre a un comma non proprio chiaro su quello che deve esse l’orario di lavoro del tirocinante in relazione al CCNL del soggetto ospitante.

 

Domani ci sarà il Sardinian Job day (il sardo Sa die sarda de su traballu pareva brutto e maleducato) e i tirocinanti hanno organizzato un volantinaggio con grande preoccupazione della polizia che dal decreto Minniti teme anche il battito d’ali delle mosche. Sarà ospite il ministro Giuliano Poletti, quello dalla faccia simpatica che apostrofò i giovani migranti in questi termini: «conosco gente che è andata via e che è bene che stia dove è andata, perché sicuramente questo Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi». Con lui si confronterà il presidente di una Regione che ha il primato negativo dello spopolamento e della migrazione e in gra parte si tratta di giovani. Discuteranno delle proposte allettanti da fare ai giovani tirocinanti per trattenerli qui con la prospettva di un lavoro sicuro, di infrastrutture efficienti, di una politica economica ritagliata sulle esigenze della nostra terra e non sulle grandi multinazionali che inquinano e ricattano il territorio e sulle pretese dell’Esercito? Ne dubito. A fare da corredo i saluti del giovane sindaco Massimo Zedda, quello che ogni tanto sbotta sui giornali sul valore e sul rilancio della sinistra. Se avesse onore andrebbe a volantinare con i ragazzi monitorati dalla Digos e lascerebbe i due vegliardi ipergarantiti a discettare del nulla.

 

Cristiano Sabino