Quindicimila produttori di qualità nell’agroalimentare. Una fetta del 18,7% rispetto al dato complessivo nazionale che fa della Sardegna la prima regione d’Italia per i marchi Dop, Igt e Stg. Campagne alla riscossa anche per valore aggiunto: quasi 1,8 miliardi di euro. Numero che sistema l’isola al quarto posto nel Mezzogiorno e all’undicesimo in Italia. Considerando però il peso del valore aggiunto dell’industria alimentare sul totale manifatturiero, la Sardegna è seconda in Italia.

È la sintesi dei report di Srm, centro studi collegato a Intesa San Paolo, presentato oggi a Cagliari nel corso del convegno “I comparti vitivinicolo, oleario e lattiero caseario, quali opportunità di crescita per il territorio”. L”export ammonta a oltre 190 milioni e nel periodo 2010-2016 la regione ha mostrato una crescita media (+8,3%) superiore al dato medio meridionale (+4,6%) e nazionale (+5,6%). Il distretto lattiero-caseario del Sassarese conta 30,4 milioni di export al secondo trimestre 2017 (1,7% dei distretti agroalimentari meridionali). In generale Cagliari rappresenta il 22,4% del valore aggiunti (circa 440 milioni), il 32,7% delle imprese (11.883 unità) ed il 21,8% dell’export (42,3 milioni di euro).

Sassari rappresenta il 21,6% del Va (quasi 430 milioni), il 27% delle imprese (9.829 unità) e il 41,2% dell’export (79,9 milioni di euro). La filiera vitivinicola che, con un valore della produzione pari a 132 mln euro, è in crescita dell’8,2% (Italia +8%). La filiera olearia, che conta un valore della produzione pari a 20,7 mln euro, cresce dello 0,5% (Italia +77,5%). La Sardegna produce quasi il 60% del latte nazionale e realizza il 53,48% del valore nazionale. Per quanto riguarda l’export i prodotti delle industrie lattiero-casearie rappresentano il 67,6% delle esportazioni dell’industria alimentare sarda: saldo commerciale di 117 milioni di euro per il 2016.

Buono anche l’aspetto qualità con tre produzioni DOP e una IGP. Suggerimenti per il futuro. Le analisi effettuate mostrano come la Sardegna – si legge nel report – deve puntare su un settore agro-alimentare moderno e porsi l’obiettivo di creare valore e sviluppo per i suoi operatori.