Senza un programma politico chiaro che miri ad esprimere anche con il voto le grandi lotte sociali che si contrappongono agli interessi del dominio coloniale italiano, non può esserci alcun cambiamento.

La frantumazione del mondo identitario e la miopia politica di alcuni leader ha generato ancora una volta un processo minoritario deludendo le aspettative della maggioranza dei sardi che aspirano ad una trasformazione radicale del sistema.

Le proposte fatte dalla lista identitaria manifestano una forte debolezza culturale e politica, con logiche che frenano la creazione di un vasto fronte popolare che metta insieme tutta la ribellione anti-sistema.

Un progetto rivoluzionario non può prescindere dalle lotte in corso nei nostri territori, da una chiara presa di posizione antifascista ed antirazzista, dalla giustizia sociale, dal diritto al lavoro che non sfrutti e che non uccida, dall’ambizione ad una società più equa, solidale, libera ed indipendente. Ciò richiede storie di lotta coerenti e sacrifici individuali.

Il mondo indipendentista ed identitario in parte ha scelto di star fuori dalle dinamiche elettorali ed in parte ha scelto di star dentro con profonde contraddizioni. Le formazioni identitarie sono arrivate a questa scadenza elettorale più divise che mai. Il Psd’Az tradendo gran parte delle sua storia ha fatto alleanze con una destra xenofoba, razzista e contigua ai fascisti.

Sardigna Libera ha scelto di star fuori da questa competizione e ribadisce che la legge elettorale penalizza ed esclude le minoranze etniche, linguistiche e politiche presenti nel territorio italiano. L’unica prospettiva per non subire in modo costrittivo alleanze con i blocchi italiani è la costruzione di un vasto progetto politico, forte e credibile, che aggreghi non solo le forze identitarie più o meno organizzate, ma che sia polo di attrazione di quel sentimento di ribellione diffuso tra i sardi.

Questo percorso, lungo e complesso è l’unico possibile e non può nascere da mire elettorali. Per fermare la frammentazione bisogna porre fine al leaderismo opportunistico crescente.

Sardigna Libera ritiene necessario contrastare tutti i fenomeni politici d’importazione vecchi e nuovi unendo le lotte ed organizzando un vasto fronte popolare identitario e di ribellione che dia risposta alle aspettative dei sardi anche in termini elettorali.

Claudia Zuncheddu – Sardigna Libera