Il risultato del voto, in parte prevedibile, è la dimostrazione che i sardi hanno punito una parte dei partiti dei blocchi italiani che hanno governato in questi ultimi anni deludendo ogni aspettativa.

L’operazione trasformista della Lega, un partito xenofobo e razzista, in Sardegna ha eletto un parlamentare per il Psd’Az. La vittoria del M5S con un’operazione di “colonialismo elettorale”, ha espresso un gran numero di rappresentanti, anche se nella scorsa tornata elettorale i suoi eletti SEPPUR NUMEROSI, non si sono distinti per la difesa degli interessi dei sardi e ancor meno per la propria “sardità”. Auspichiamo che i neoeletti incomincino a mettere al centro della loro attività istituzionale i problemi della Sardegna e non quelli delle proprie appartenenze.

I sardi ancora una volta non hanno trovato un riferimento politico all’altezza della gravità delle emergenze in corso. Le forze identitarie ed indipendentiste non hanno saputo organizzare una risposta unitaria adeguata all’attacco elettorale dei blocchi italiani vecchi e nuovi, grazie anche alla miopia politica di leader che hanno generato solo processi minoritari.

Ribadiamo che un progetto “rivoluzionario di cambiamento” non può prescindere dalle lotte in corso nei nostri territori, da una chiara presa di posizione antifascista ed antirazzista, dalla giustizia sociale, dal diritto al lavoro che non sfrutti e che non uccida, dall’ambizione ad una società più equa, solidale, libera ed indipendente.

E’ necessario che si apra al più presto un confronto ed un cantiere di lavoro fra tutte le forze indipendentiste ed identitarie in grado di intercettare i fermenti diffusi di ribellione. I sardi chiedono di costruire insieme una rete ed un ampio fronte di resistenza che dia la priorità agli interessi locali. E’ indispensabile che anche a livello elettorale questa forza elabori ed esprima un programma di governo credibile che porti la Sardegna fuori dalla crisi.

Senza un programma politico chiaro che miri ad esprimere anche con il voto le grandi lotte sociali che si contrappongono agli interessi del dominio coloniale italiano, non può esserci alcun cambiamento.

Claudia Zuncheddu _ SardignaLibera