Perquisizione all’interno della redazione olbiese del quotidiano “La Nuova Sardegna”. I carabinieri, su mandato della Procura di Tempio, hanno sottoposto a perquisizione personale la giornalista Tiziana Simula e messo sottosopra anche la sua postazione di lavoro. La professionista avrebbe ricevuto comunicazione di una indagine in corso nei suoi confronti.

Al momento si trova nella caserma dei carabinieri di Olbia. I militari hanno portato via oggetti e documenti ritenuti utili all’indagine. A quanto risulta, il motivo per cui l’attività della cronista è finita nel mirino degli inquirenti sarebbe riconducibile ad alcuni articoli pubblicati di recente dal quotidiano e relativi ai “veleni” che stanno ammorbando il palazzo di giustizia di Tempio, sconquassato da una bufera giudiziaria su iniziativa della Procura di Roma.

Dall’arresto del giudice Vincenzo Cristiano alla maxi inchiesta sulle aste pilotate, con sei magistrati indagati, sino all’esposto trasmesso qualche giorno fa dalla Procura di Tempio a quella di Perugia.

Un dossier di 28 pagine in cui l’ex presidente del palazzo di giustizia Francesco Mazzaroppi accuserebbe l’allora procuratore Domenico Fiordalisi di aver “nascosto” un fascicolo dell’inchiesta per bancarotta fraudolenta.

E sarebbe proprio quel documento, di cui “La Nuova Sardegna” ha dato conto, ad aver provocato l’indagine nei confronti di Tiziana Simula, che sarebbe indagata in base all’articolo 362 del codice penale, ossia per omessa denuncia da parte di un incaricato di pubblico servizio. Un’accusa sicuramente anomala, dato che Tiziana Simula è, appunto, una giornalista e non una incaricata di pubblico servizio.