Da questa mattina la Dinamo Banco di Sardegna è in ritiro a tempo indeterminato al Geovillage di Olbia. Il provvedimento adottato dal presidente Stefano Sardara la dice lunga sull’aria che si respira nel clan biancoblu. Dopo la fallimentare stagione europea e, soprattutto, dopo aver mancato il primo traguardo della stagione, ossia l’accesso alle Final Eight di Coppa Italia, il Banco rischia seriamente di non staccare il biglietto per i play off.

Sarebbe la prima volta da quando gioca nella massima serie. Il pessimo periodo tecnico e di risultati ha portato alle dimissioni di Federico Pasquini, che ha alzato bandiera bianca dopo la sconfitta rimediata alla vigilia di Pasqua sul campo di Brindisi. Ma il ritorno di Zare Markovski alla guida tecnica e la scelta di Pasquini di riprendere a fare il general manager a tempo pieno non hanno sortito gli effetti sperati.

Nell’anticipo di ieri all’ora di pranzo contro la Germani Leonessa Brescia dell’applauditissimo Brian Sacchetti, ex di turno, Sassari ha mostrato tutti i suoi limiti tattici e caratteriali. Brescia non era certo l’avversario più indicato per una svolta come quella che servirebbe alla Dinamo, perché è una squadra esperta, compatta, lunga e molto “dura” dal punto di vista mentale. D’altro canto Markovski ha provato a cambiare molto, sperimentando diversi quintetti e facendo ruotare tutti gli uomini a sua disposizione. Sassari è rimasta a lungo in partita, ma sempre in una condizione di sudditanza tattica nei confronti di un avversario che ha condotto la gara come una partita a scacchi.

“A sole cinque giornate dalla fine della regular season, la squadra lavorerà sotto le direttive di coach Zare Markovski e dello staff tecnico al massimo della concentrazione – dice il comunicato societario – focalizzandosi sul delicato momento della stagione con l’obiettivo di staccare il biglietto di qualificazione per i playoff”.