Il Collettivo Universitario con gli studenti ha occupato, mercoledì 11 aprile, uno spazio dismesso in via Università, a Cagliari. Si tratta dell’ex-spogliatoio appena sopra il campetto da basket del Cus. “L’idea di occupare un luogo fisico per poter dare sede ai nostri progetti vuole essere un punto di inizio per un nuovo percorso da portare avanti tutti insieme”, hanno scritto in una nota.

A 24 ore di distanza arriva la risposta del Cus: “A partire dalle ore 14 di giovedì 12 aprile, la Cittadella sportiva ‘Sa Duchessa’ sarà chiusa”.
“Infatti, a seguito dell’invasione e dell’occupazione abusiva di un immobile all’interno della Cittadella, non siamo in grado di garantire la sicurezza degli spazi e delle centinaia di persone – studenti, atleti, bambini – che ogni giorno svolgono attività sportive, ricreative e di studio negli impianti del CUS Cagliari – scrivono in un post pubblicato sulla pagina Facebook del ‘Cus Cagliari’ – la chiusura della Cittadella sportiva, con i molti campi sportivi, la sala studio e gli spazi ricreativi recentemente aperti e posti nella disponibilità di tutti gli studenti universitari, con la conseguente sospensione delle attività sportive, è un grave danno per il CUS Cagliari e per tutte le persone che vi svolgono attività sportive a livello amatoriale o agonistico. Ad essa si aggiunge il necessario trasferimento presso una struttura alberghiera delle atlete che sono ospitate nell’immobile occupato”.

“Poiché ci viene impedita persino la chiusura esterna dell’accesso agli impianti affidati alla nostra gestione – la quale comporta, oltre al legittimo possesso, il dovere di sorveglianza, vigilanza e controllo – per quanto possibile nelle giornate di ieri e oggi abbiamo affidato a un servizio di sorveglianza privato la tutela dei beni posti all’interno della Cittadella e della sicurezza delle persone che vi lavorano e vi svolgono attività. Fermi restando i risvolti penali e civili connessi ai comportamenti degli occupanti, rinnoviamo l’appello alle istituzioni cui è affidata la tutela dell’ordine pubblico affinché sia ripristinata rapidamente la legalità e sia consentito al nostro centro sportivo universitario di svolgere con serenità le sue normali attività. Chiediamo che anche l’Ateneo si adoperi per giungere a una conclusione positiva della vicenda – e concludono – abbiamo aperto gratuitamente agli studenti spazi per lo studio e l’organizzazione di incontri e dibattiti. Chiediamo però a tutti che a noi del Cus Cagliari sia consentito di continuare a fare con serenità ciò che siamo chiamati a fare dalla legge, dall’Università e dalla nostra passione: sport e cultura”.

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