Nei guardrail appena montati all’aeroporto la Sogaer ha deciso di montare le protezioni salvamotociclista che impediscono a chi cade, anche per cause non dipendenti da lui, di impattare contro i paletti di sostegno, che non danno possibilità di salvezza già ad appena 30 km/h.

“La stragrande maggioranza dei viaggiatori in partenza o arrivo all’aeroporto – sostiene Michele Vacca, referente Sardegna AMI Associazione Motociclisti Incolumi – avendo le valigie usa il treno, l’auto o il taxi, ma alcuni viaggiatori che partono e rientrano in giornata con solo lo zainetto o la valigetta raggiungono lo scalo in moto o in scooter; ad essi si aggiungono tanti lavoratori dell’aeroporto o delle basi militari che usano le due ruote. Nonostante le velocità basse nelle strade dell’aeroporto il rischio di incidenti c’è a causa di chi non guida da mesi e prende l’auto per andare a prendere i figli che vivono fuori dalla Sardegna, di chi si inventa parcheggi impensabili, immettendosi poi nel traffico alla cieca quando va via, o di chi, anziché aspettare di essersi fermato, telefona o invia messaggi mentre guida alle persone che sta andando a prendere”.

“Sarebbe opportuno – conclude Vacca – montare queste protezioni anche negli altri guardrail dell’aeroporto e che province e comuni prendessero esempio dalla Sogaer e dall’Anas montando le protezioni salvamotociclista nei propri guardrail, a cominciare da quelli di nuova istallazione”.