“La cultura a Sassari è come un optional, arenata nelle secche della politica e della burocrazia”.

È l’accusa che l’ex assessora comunale della Cultura, Raffaella Sau, muove contro il sindaco Nicola Sanna. In questi giorni il primo cittadino è protagonista dell’ennesimo scontro con quella fetta del suo partito che fa capo all’ex presidente del Consiglio regionale, Giacomo Spissu, e all’ex senatore e segretario regionale del partito, Silvio Lai, che Sanna aveva invitato a farsi da parte una volta per tutte. Fra gli oggetti della contesa c’è proprio la nomina dell’assessore della Cultura, vacante da oltre un anno. La delega è nelle mani del sindaco e lo stallo sarebbe tutta colpa dall’area Spissu-Lai. Ma secondo Raffaella Sau, docente universitaria, indicata come tecnico da Silvio Lai in occasione del primo rimpasto della giunta Sanna, nel 2016, le cose non stanno proprio così.

“Ho proposto in più occasioni di intensificare le azioni e concentrare le risorse per realizzare la rete museale, che considero un obiettivo primario soprattutto nel contesto attuale di progressivo impoverimento della realtà sassarese”, afferma l’ex assessora. “Purtroppo la selezione dei fini da perseguire con l’azione amministrativa è più spesso orientata a privilegiare quelli con una ricaduta più immediata in termini di soddisfazione delle preferenze settoriali – prosegue – e ciò relega i programmi a media e lunga scadenza nelle posizioni di coda dell’agenda politica, riducendo l’azione di un assessorato a mera contabilità ragionieristica e sottraendo all’assessore il ruolo di programmatore del futuro”.

I siti potenzialmente fruibili a Sassari sono tanti, ma è tutto bloccato da burocrazia e scarsa attenzione politica, a iniziare dal Museo dei Candelieri al palazzo della Frumentaria e il Museo Biasi nell’ex Masedu. “Se quei siti dovessero finalmente essere disponibili e il tempo restante lo consentisse, basterebbe una sola rete, quella che crea la volontà politica, dotando l’assessorato di personale qualificato e risorse finanziarie all’altezza”, conclude Raffaella Sau, il cui intervento “ha il solo interesse di ristabilire alcune verità mai emerse”.