L’identità della Sardegna viene fuori soprattutto in estate. Ma si può fare molto di più. È il messaggio lanciato dall’Eurispes in occasione della presentazione di “A kentannos”, indagine sull’immagine percepita della Sardegna da parte degli italiani che abitano nella Penisola. Uno studio realizzato insieme alla Regione e presentato oggi a Cagliari dal presidente nazionale dell’Istituto Gian Maria Fara.

“Il messaggio in bottiglia che consegniamo alla Regione – ha detto Fara – ė quello di un’isola che può fare di più per trasmettere le sue potenzialità. Esiste qualche difficoltà a trasformare la potenza in energia. La Sardegna – ha osservato – è un serbatoio di bellezze e intelligenze: bisogna fare di più per trasferire al di fuori il senso di identità, vero e grande patrimonio di un territorio. Su questa identità l’isola deve puntare, soprattutto in questi tempi di omologazione”.

Anche Alberto Mattiacci, coordinatore della ricerca, ha sottolineato l’importanza dell’identità. “È strutturata e robusta – ha spiegato – ma c’è ancora da lavorare”. Per il vicepresidente della Regione e assessore al Bilancio Raffaele Paci, nella ricerca ci sono “importanti spunti per migliorare. Abbiamo delle caratteristiche, come ambiente, storia, identità e tecnologia, che sono basilari. La Sardegna si sta sviluppando su un turismo che predilige l’identità, forte delle sue tradizioni. Sono convinto – ha sottolineato – che avremmo trovato dei risultati un pò diversi se la ricerca avesse interpellato interlocutori internazionali, più consapevoli che la Sardegna non è solo mare”.

Da un confronto con le Baleari illustrato da Giacomo Del Chiappa, dell’Università di Sassari, la Sardegna perde ancora per numero di turisti, spesa e permanenza media. E persino sulla soddisfazione per il clima e per cucina e gastronomia. Ma le Canarie sono davvero da emulare? “Sì per migliorare le politiche di offerta e promozione – ha risposto Del Chiappa – ma non dobbiamo arrivare all’over tourism (disagio per turisti e cittadini, ndr)”. Il report è andato a cercare anche le nuove generazioni, i turisti del futuro. Il 57% degli intervistati tra i 18 e i 34 anni non è mai stato in Sardegna.

Il 33,9% di coloro che l’hanno visitata ci sono stati una sola volta, il 24,1% due volte e il 23,2% più di cinque, tutti pressoché esclusivamente in vacanza, soltanto l’8% e il 6,3% rispettivamente per visitare parenti ed amici e per motivi di lavoro. Per loro la Sardegna è, innanzitutto, mare (23,9%) e paesaggio (22,8%). I giovani attribuiscono una forte personalità alla Sardegna, descrivendola come una terra “bellissima”, “profumata”, “indimenticabile”, “rilassante”, “divertente” “incontaminata” e “accogliente”.