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“Credo che se non ci saranno problemi di sicurezza, che è l’unica cosa che ci preoccupa, la stagione estiva sarà assolutamente positiva. L’Italia per noi è il primo mercato ed è quello che ci interessa di più. Le prime avvisaglie sui primi ponti, abbiamo avuto un buon 25 aprile e un 1 maggio eccezionale, sono state molto buone rispetto all’anno precedente”.

Lo ha detto il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca prima di iniziare la sua relazione alla 68/a assemblea nazionale della Federalberghi a Porto Cervo. “Ci aspettiamo per l’estate – aggiunge – una buona affluenza del turismo internazionale ma soprattutto quelli che stanno crescendo sono i turisti italiani che continuano a viaggiare e a rimanere in Italia e per noi il mercato italiano è assolutamente il primo mercato”.

“Dopo le tensioni nel Mediterraneo del 2017 in cui abbiamo beneficiato dei problemi dei nostri concorrenti – sottolinea il presidente – il 2018 sarà un banco di prova: bisogna capire se stiamo in grado di consolidare questa crescita. Dalle prime previsioni sembra di sì”.

Infrastrutture, lotta all’abusivismo, riduzione della pressione fiscale, sostegno agli investimenti e stesse regole per tutti. Il turismo non può aspettare e ha bisogno di interventi seri di sostegno “qui e ora”. E’ il messaggio lanciato dal presidente di Federalberghi Bernabò Bocca nella sua relazione all’assemblea in corso a Porto Cervo. “Ci auguriamo – dice – che il nuovo quadro politico che si è delineato con le elezioni possa fornire risposte concrete alle richieste che gli albergatori avanzano”.

“E’ “ora” – chiede a gran voce Bocca – il momento di vedere realizzati quegli interventi di sostegno al comparto richiesti da sempre a gran voce. E’ “ora” che vorremmo assistere al potenziamento del settore, con tutti gli incentivi del caso. E’ “ora” che il movimento turistico interno chiede attenzione per i numeri che mostra. E’ “ora” che si deve puntare ad una forte attrattività nei confronti di quei paesi dal grande potenziale che mostrano interesse per l’Italia”. “Non è possibile – spiega – attendere anni che una legge dello Stato – come quella sui condhotel – riceva un regolamento attuativo. Se da un lato siamo contenti del risultato ottenuto, dall’altro non possiamo che rimarcare che questi tempi sono assolutamente incompatibili con le decisioni d’impresa, con gli investimenti, con il mercato”.