“Se davvero il consigliere Tedde ha a cuore i balneari e il bene della città di Alghero, svesta gli abiti dell’urlatore che mal indossa e collabori costruttivamente alla risoluzione dei problemi che ha contribuito a creare ed al reperimento delle risorse necessarie per smaltire i grossi accumuli di posidonia dal litorale di Alghero”.

Lo afferma l’assessore comunale all’Ambiente Raniero Selva, ricordando “i grossi passi avanti compiuti negli ultimi anni sul versante della sperimentazione, con l’unico obiettivo, da una parte di assicurare la libera fruizione delle spiagge, e dall’altra di ridurre gli impatti che immancabilmente si ripresentano ogni anno all’avvio della stagione balneare, limitando al contempo gli effetti indesiderati legati ai fenomeni di degradazione e decomposizione della posidonia, soprattutto in ambito urbano”.

E’ questo l’obbiettivo dell’Amministrazione, che col Piano di Gestione dei Litorali in corso di definizione con i competenti uffici provinciali e regionali, la collaborazione dell’Università e degli enti coinvolti “intende attuare interventi sito-specifici per riportare alle condizioni originarie quelle aree dove – da un decennio – si accumula annualmente la posidonia per scelta dell’allora Amministrazione Tedde”.

“E’ il caso di San Giovanni – prosegue Selva – che per le sue caratteristiche e la vicinanza al centro abitato dovrà essere necessariamente bonificato. Vanno quindi in questa direzione gli interventi sperimentali recentemente attuati tra l’area pinetata e la spiaggia Cuguttu in località Maria Pia, che hanno consentito di recuperare l’intera frazione sabbiosa presente prevedendone la ridistribuzione sul litorale di provenienza. Così come persegue gli stessi obbiettivi l’intesa sperimentale col Parco regionale di Porto Conte, al fine di limitare il ricorso alla discarica per lo smaltimento finale della posidonia che non può essere riposizionata sul litorale d’origine, prevedendo la possibilità di riutilizzare il sottoprodotto, ottenuto dalla vagliatura del materiale presente nei siti di stoccaggio, in agricoltura”.