L’Anfiteatro Romano, Tuvixeddu, lo splendore del Teatro Civico ante 1943, ma anche il tram che portava alla spiaggia del Poetto o i sacchi di sabbia accatastati nella cattedrale per difendere i leoni stilofori dalle bombe. Foto in bianco e nero nitidissime e con inquadrature perfette in gran parte inedite di Cagliari tra la fine dell’800 e i primi decenni del ‘900. Centocinquanta scatti ora raccolti nel volume “Cagliari Fragili Immagini”, Gangemi Editore, a cura di Massimo Casagrande, Stefano Montinari e Maria Passeroni, funzionari della Soprintendenza.

Il progetto è stato presentato oggi a Cagliari nel corso di una conferenza stampa e sarà poi illustrato venerdì 18 maggio alle 17 presso la Basilica di San Saturnino a Cagliari. Non solo. Da oggi 1.200 di queste foto saranno fruibili grazie al sito www.sardegna-fragili-immagini.beniculturali.it. Sono solo un assaggio dell’intero archivio storico fotografico della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Sardegna meridionale. Man mano, infatti, il sito sarà incrementato fino a contenere l’intero patrimonio di oltre 7.000 immagini su vetro scattate tra il 1892 e il dopoguerra, digitalizzate e di cui 481 restaurate. Questa prima fase del progetto è stata resa possibile dal contributo economico del Gioco del Lotto.

“L’archivio contiene fotografie inedite che ci è sembrato opportuno restaurare e mettere a disposizione del pubblico – ha sottolineato il soprintendente Fausto Martino – il progetto è stato pensato molti anni fa dalla compianta direttrice degli archivi Marina Sechi. Accanto alla dotazione delle immagini su vetro ci sono quelle su supporto flessibile che non sono meno fragili: abbiamo intenzione di restaurarle, digitalizzarle e renderle fruibili”. Le foto documentano anche una Sardegna che non c’è più, le distruzioni operate dalla guerra, monumenti che si sono trasformati, paesaggi che si sono modificati nel tempo. Un tuffo nel passato, utilissimo per gli studiosi e non meno importante da un punto di vista antropologico: molte immagini inquadrano personaggi d’epoca, maestranze che lavorano in condizioni di rischio, in piedi sulle murature della Torre dell’Elefante o sul Terrapieno.