I Comuni apripista sono stati quelli sul mare, che ogni estate fanno il pieno di turisti, da Villasimius ad Alghero. Ma l’imposta di soggiorno ormai si è allargata a quasi tutta la Sardegna che attira o è potenzialmente in grado di attirare i turisti. E la regola vale non solo per gli alberghi, ma anche per le case private in affitto. Sinora sono oltre venti le amministrazioni che hanno fatto questa scelta. Ma tante altre hanno deliberato e ora l’imposta è pronta a sbarcare anche nelle grandi città, da Cagliari a Sassari.

Il capoluogo non ha ancora deliberato, ma dovrebbe farlo presto. Mentre Sassari ha già deciso: si parte nel 2019. Olbia ha deciso nel luglio del 2017 e ha iniziato a riscuotere a novembre. Sant’Antioco ha iniziato da due mesi: si paga dall’1 aprile al 3 ottobre: cinquanta centesimi al giorno per ogni pernottamento fino a un massimo di cinque consecutivi, purché effettuati nella stessa struttura. A Stintino il consiglio comunale ha deciso a dicembre: tariffa applicata dall’1 maggio al 31 ottobre. Ma non è la sola misura per le vacanze: il comune ha anche varato un regolamento per La Pelosa con lo stop alle sigarette in spiaggia, ma soprattutto con il divieto degli asciugamani.

A meno che non siano accompagnati dalle stuoie: tutto per evitare il prelievo quotidiano dei granelli di sabbia e preservare così l’arenile di una delle spiagge più belle del Mediterraneo. C’è chi non ha approvato l’imposta di soggiorno, ma ha introdotto, invece, la tassa di sbarco. Due esempi a La Maddalena e a Carloforte. Valgono per i turisti, ma non per residenti. Tasse di sbarco o di soggiorno l’obiettivo è sempre quello: offrire servizi migliori ai turisti. E le spiagge a numero chiuso? Se ne parla tanto. Sempre per garantire la miglior conservazione del bene ambientale. Ma agli effetti pratici risulta solo un’ordinanza, quella emanata l’anno scorso dal Comune di Baunei per Cala Biriola: possono stare sull’arenile solo trecento persone. La tassa di soggiorno nel 2017 in tutta Italia, secondo l’Osservatorio nazionale sulla tassa di soggiorno di Jfc, ha superato quota 463 milioni di euro di incasso, mentre nel 2018 si andrà oltre i 507 milioni. Le previsioni dicono che quest’anno saliranno quasi a 900 i Comuni che applicheranno la tassa.