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Sardegna in grave ritardo nella spendita dei fondi europei: è la denuncia dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu e Gennaro Fuoco, che parlano di “rischio concreto di perdere una grossa fetta delle risorse assegnate del Fesr”. “Dei 931 milioni disponibili nel 2017 è stato programmato solo il 38%, mentre la spesa è ferma al 7% – spiega Truzzu – si tratta di una delle peggiori performance in Europa. Dovremmo spendere 47 milioni di euro entro il 2018 ma la cifra certificata dall’Autorità di controllo è intorno al 25%”.

In particolare, sul fronte bandi per le imprese, “si è speso solo il 3,5% delle risorse della programmazione 2016”. Le cose, secondo FdI, non vanno meglio nel settore delle politiche sociali: “Lo scorso 24 aprile la Giunta ha approvato una delibera con la quale sposta 32 milioni di euro destinati al contrasto delle povertà nei capitoli del lavoro e della pubblica istruzione – aggiunge il capogruppo – nel documento l’esecutivo ammette di non essere in grado di spendere quelle risorse e per questo decide di finanziare corsi di formazione e borse di studio anziché i piani per la lotta all’indigenza”.

Risorse che, rileva Truzzu, difficilmente potranno essere impegnate: “La Giunta ha 4 mesi di tempo e i bandi devono essere ancora scritti. Le certificazioni devono essere compilate entro il 31 dicembre, il rischio è che anche questi danari vadano perduti”. Adesso Fratelli d’Italia chiede un cambio di rotta: “Non è solo un problema di quantità della spesa – sottolinea Fuoco – noi chiediamo soprattutto di migliorarla. Se la Sardegna è stata retrocessa nell’Obiettivo 1 della programmazione europea significa che è avvenuto un decadimento generale delle sue condizioni economiche. I 931 milioni di euro del Fesr dovevano essere impiegati per creare sviluppo anziché destinarli alla sola assistenza”.