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Zona franca come possibilità da sfruttare, ma non è l’unica medicina.

Ne è sicuro il presidente della Regione Francesco Pigliaru che ha partecipato all’incontro su “Autonomia e insularità. Tra diritto, infrastrutture e fiscalità differenziata”. I lavori prendono spunto dai volumi “Porti, aeroporti e zone economiche speciali” di Aldo Berlinguer e “Redimibile Sicilia: l’autonomia dissipata e le opportunità dell’insularità” di Gaetano Armao, vicegovernatore della Regione Sicilia. Al centro del dibattito anche le Zes, le zone economiche speciali.

“Offrono – ha detto il presidente – una serie di vantaggi che possono compensare alcuni svantaggi dell’insularità. Siamo al lavoro su questo: quando avremo la bozza sarà doveroso aprire un dibattito. Ci vogliono scelte nette: le Zes servono per attrarre investimenti importanti in una regione che ne ha bisogno”. Il discorso porta molto lontano, anche in Cina. Lo ha rilevato il presidente dell’Autoritá di sistema portuale del mare di Sardegna Massimo Deiana. “Quando siamo andati alla fiera di Shangai – ha detto – e abbiamo parlato di Zes abbiamo avvertito un grande interesse: si è aperto insomma una sorta di incontro supplementare perché i nostri interlocutori volevano saperne di più. Anche in questo caso, e qui il discorso vale anche per la Zona franca, dobbiamo dire che non basta l’istituzione delle Zes per dirottare in Sardegna tutti i traffici commerciali – ha aggiunto Deiana – Ma stiamo parlando di strumenti che possono essere utili al sistema”. Sardegna e Sicilia a confronto: “L’insularitá – ha detto Armao – deve essere innanzitutto restituita anche a livello costituzionale dopo che è stata tolta, in nome della coesione, dalla riforma del 2001”.

Pietro Ciarlo, costituzionalista, pro rettore per la Semplificazione amministrativa dell’Università di Cagliari, ha sottolineato l’importanza di fare chiarezza giuridica e organizzativa su zona franca e zone economiche speciali. Alberto Scanu, presidente di Confindustria Sardegna, ha lanciato un appello: “non perdiamoci nei campanilismi e nei conflitti interni tra diverse zone della Sardegna. Puntiamo su agrindustria, turismo e Ict”.