Diciassette persone sono state arrestate questa mattina all’alba dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Sassari, accusate di gestire il mercato all’ingrosso della marijuana destinata principalmente a Olbia e alla Costa Smeralda. Un giro d’affari stimato in almeno 15 milioni di euro l’anno, scoperto dai militari con un’indagine partita il 9 aprile del 2017, in seguito all’omicidio del 47enne Pietro Nieddu, ucciso ad Alà dei Sardi da Antonio Baltolu, il quale dopo una banale lite avvenuta all’interno di un bar del paese, aveva esploso due colpi di pistola contro la vittima.

Baltolu, 27 anni, si era costituto confessando l’omicidio, e dalle intercettazioni telefoniche e ambientali su amici e familiari del reo confesso erano emersi i sospetti delle attività illecite legate al traffico di droga. Tutti gli indagati sono accusati a vario titolo e in concorso tra loro, di produzione, coltivazione, traffico, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore del Tribunale di Sassari, Cristina Carunchio, hanno composto un mosaico fatto di una rete di coltivatori, intermediari e venditori di marijuana e, in misura minore anche cocaina, che ruotava proprio intorno alla famiglia Baltolu.

L’operazione denominata “Green Thumb”, condotta dal maggiore Antonio Pinna, comandante del Nucleo investigativo provinciale, sotto la supervisione del colonnello Luca Corbellotti, comandante provinciale dei carabinieri di Sassari, ha appurato che il centro nevralgico dell’organizzazione erano due piantagioni di marijuana sequestrate la scorsa estate nelle campagne tra Monti e Berchidda, una con 4.887 piante, l’altra con 2.534 piante. Le menti dell’organizzazione erano Salvatore Baltolu, padre di Antonio, ritenuto il proprietario delle coltivazioni sequestrate, e suo fratello Lucio, vero anello di congiunzione fra i produttori della droga e chi la commercializzava all’ingrosso in Costa Smeralda.

Dieci degli arrestati nell’operazione dei carabinieri di Sassari contro il traffico di marijuana in Costa Smeralda sono stati portati in carcere, gli altri sette sono ai domiciliari. Nel penitenziario di Bancali sono stati trasferiti da questa mattina: Salvatore Baltolu, 58 anni, di Alà dei Sardi, allevatore; Quirico Antonio Bacciu, 29 anni, ozierese residente a Buddusò, commerciante; Fortunato Helton Davoli, 38 anni, disoccupato, nato a Ozieri e residente a Olbia; Mirko Deiana, 33 anni, di Olbia, disoccupato; Antonello Melis, 43 anni originario di Lanusei, residente a Loiri Porto San Paolo, vigile del fuoco; Bachisio Montesu, 47 anni di Orune, residente a Monti, allevatore; Dusan Petrovic, 29 anni, nato a Roma e residente a Olbia, cameriere; Luigi Usai, 41 anni, di Alà dei Sardi, commerciante; Gesuino Zarra, 66 anni, nativo di Buddusò e residente a Olbia, allevatore. A questi si aggiunge Lucio Baltolu, 57 anni, disoccupato, originario di Alà dei Sardi e residente a Olbia, fratello di Salvatore Baltolu, già detenuto nel carcere di Uta. Si trovano invece agli arresti domiciliari: Giovanni Canu, 40 anni, di Buddusò, commerciante; Marco Castelletta, 29 anni, nativo di Borgomanero (Novara) e residente a Olbia, commerciante; Massimiliano Castelletta, 34 anni, nato a Borgomanero e residente a Olbia, commerciante; Antonio Sebastiano Corsi, 59 anni, di Nuoro, disoccupato; Oscar Raffaele Garau, 54 anni, di Iglesias, residente a Santa Teresa Gallura, skipper; Gabriele Mascia, 60 anni, originario di Cagliari ma residente a Nuoro, commerciante; Natascia Petrovic, 30 anni, nata a Bari e residente a Olbia, cameriera.

Droga, Sassari maxi operazione dei carabinieri, arresti