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E’ bastato un messaggio su Facebook per scatenare un putiferio attorno al sindaco di Cagliari Massimo Zedda, esponente di spicco del centrosinistra, che ha lanciato un appello al governo perché “autorizzi l’ingresso della nave in acque italiane e discuta, nelle sedi opportune, con l’Europa, le politiche dell’accoglienza”. A poche ore dal suo post sono piovuti 631 messaggi, molti dei quali contro la possibilità che l’Italia ospiti i 629 migranti, tra i quali, come ha ricordato lo stesso Zedda, “11 bambini, 7 donne incinte e 123 minori in balia della disperazione”.

“C’è un senso, un principio, un sentimento che le politiche hanno il dovere di anteporre: l’umanità – scrive ancora Zedda – Il rischio è che esseri umani e bambini paghino le conseguenze più pesanti di scelte irrazionali, scellerate e demagogiche”. Tra i commenti tanti quelli a favore di persone che si schierano con il primo cittadino parlando di “atto umanitario”.

Tra i vari messaggi contrari alla proposta di Zedda, alcuni seguono il motto “aiutiamoli a casa loro”, mentre altri invitano il sindaco a guardare le vicende di cronaca della propria città che hanno visto i migranti protagonisti in negativo. A favore del primo cittadino anche la Cgil sarda che ha espresso “piena solidarietà rispetto agli indecenti attacchi che ha subito sui social per il suo doveroso richiamo al governo al senso del dovere”.