È entrato a lavorare nell’officina meccanica di Ireneo Carta a Sassari quando aveva 16 anni, nel 1978. Ed è ancora lì: quarant’anni nella stessa azienda che si occupa di vendita, assistenza, ricambi, noleggio delle macchine per movimento terra. Tra un anno o due andrà in pensione. Quasi un miracolo con i tempi che corrono: Corrado Demartis, sassarese, è stato premiato come lavoratore più “anziano” in Sardegna dall’Ebas, ente bilaterale artigianato Sardegna durante il convegno per celebrare i 25 anni dell’organismo che nell’isola assiste 3447 imprese. “Se confrontiamo – ha spiegato – la mia situazione con quella di chi cerca lavoro oggi, devo riconoscere di essere stato molto fortunato. Per le nuove generazioni trovare un’occupazione è sempre più difficile”.

Durante la mattinata – l’incontro era moderato dal giornalista della Rai Francesco Giorgino – è stata premiata anche l’azienda che da subito ha sposato la filosofia dell’Ebas: la falegnameria di Cesare Coni e figli di Ales. Conti alla mano il titolare ha raccontato la sua esperienza: “Posso dimostrare di essere sempre stato sostenuto dall’Ebas – ha spiegato – e che l’iscrizione per me è stata assolutamente conveniente non solo sotto il profilo dell’assistenza, ma anche sotto quello squisitamente economico”. In termini di adesione tra tutte le regioni d’Italia, la Sardegna si piazza al tredicesimo posto con 3.447 aderenti (46,51%). La categoria più rappresentativa è il settore metalmeccanico. Fra le prestazioni erogate, il 60% delle aziende richiede contributi per la sicurezza sul lavoro (in particolare per le visite mediche). Altra prestazione richiesta è la formazione. Solo il 10% invece richiede i contributi previsti per chi assume dipendenti con un contratto a tempo indeterminato.

“L’obiettivo di questo evento è sicuramente celebrare i nostri 25 anni senza dimenticare che lo scopo è sempre quello di cercare di diffondere l’informazione”, ha spiegato Simona Guttuso, direttore dell’Ebas, “e non ci riferiamo solo all’obbligo di iscrizione, ma soprattutto alle opportunità che hanno le aziende e i loro lavoratori di far parte del sistema della bilateralità artigiana”. I fondi sono principalmente tre: quello per la tutela della professionalità che permette di erogare a favore delle imprese contributi per il sostegno del reddito anche nei casi di crisi o calamità naturali. Indennità in caso di sospensione, riduzione dell’orario di lavoro e misure di sostegno alla famiglia sono previste invece per i lavoratori. Altro fondo è quello per l’assistenza contrattuale per i lavoratori. Terza missione: l’applicazione dell’accordo sulla sicurezza.

“Le imprese in Sardegna contano in media 2,4 addetti – ha detto la presidente dell’Ebas Marianna Orrù – quindi si parla di aziende di dimensioni ridotte e in questi casi il dipendente diventa quasi un collaboratore e pertanto una risorsa. In situazioni di crisi economica l’ente consente all’azienda di ridurre l’orario di lavoro o sospenderlo, su un orario di lavoro di otto ore, ad esempio, con una riduzione della metà delle ore lavorate, le ore perse sono coperte da noi”.