Prestavano soldi a strozzo per lo più a imprenditori in difficoltà, con tassi del 100% con punte fino al 570%, ricorrendo a violenze o minacce per ottenerne la restituzione o appropriandosi di beni dei debitori a copertura dei crediti vantati: con questa accusa il Gip di Roma ha emesso nove misure cautelari, di cui cui sette arresti, su richiesta della Dda.  Sequestrati beni immobili e società per un valore complessivo di circa 11 milioni di euro.

Le misure cautelari sono state eseguite dai finanzieri del Comando provinciale di Roma e riguardano accuse, a vario titolo, per associazione per delinquere, usura, estorsione, esercizio abusivo dell’attività finanziaria, truffa aggravata ai danni dello Stato, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di beni al fine di eludere la normativa antimafia in materia di prevenzione patrimoniale. Trenta le perquisizioni in corso in provincia di Roma, Latina e Napoli con l’impiego di oltre 150 finanzieri.

L’organizzazione dedita all’usura e all’estorsione faceva capo per i pm a Mario Licenziato e al figlio Mauro (entrambi in carcere) ed era in contatto diretto con Pasquale Zaza, nipote di ‘Michele u’ pazz’ (esponente di spicco, morto nel 1994, della camorra napoletana che si oppose alla Nco di Raffaele Cutolo), con il quale ha condiviso importanti progettualita’ ‘imprenditoriali’. I Licenziato, stando agli accertamenti del Gico, avevano collegamenti anche con esponenti del clan dei Casamonica, come hanno raccontato agli inquirenti alcuni collaboratori di giustizia.

Non solo ma Mauro Licenziato e il fratello Gianluca (sottoposto all’obbligo di presentazione alla pg) sono stati indicati quali soggetti impegnati nel traffico di cocaina sull’asse Napoli-Roma sotto la direzione della zia, Carmela Licenziato (carcere anche per lei, anche se gia’ detenuta a Rebibbia per altre vicende legate a droga e detenzione di armi). Nonostante fosse già in carcere, la donna, cui sarebbe riconducibile un immobile a Palestrina acquistato con i proventi del narcotraffico, è risultata molto attiva nel settore al punto da voler dare vita a un’autonoma piazza di spaccio nella Capitale.

 

Fonte Agi.it