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L’Università degli Studi di Sassari si conferma sul podio della classifica Censis 2018-2019, guadagnando il secondo posto, una posizione in più rispetto allo scorso anno. Con 98.00 punti, segue da vicino la prima classificata, Siena (99 punti) e precede Trento che l’anno scorso si era posizionata al secondo posto. Il secondo posto complessivo dell’Ateneo è determinato dall’istituto di ricerca sulla base di numerosi indicatori di sintesi, quali “servizi”, “borse”, “strutture”, “comunicazione e servizi digitali” e “internazionalizzazione”.

“Strutture”, al primo posto con 110 punti, è l’indicatore con la migliore performance, sovrapponibile a quella dello scorso anno; molto bene anche internazionalizzazione e comunicazione, rispettivamente con 101 e 105 e punti. Il punteggio sui servizi si conferma uguale allo scorso anno (79) con un miglioramento della posizione relativa a questo indicatore (da 11 a 10). Sensibile crescita di 4 punti sul tema delle borse di studio: l’Università di Sassari era quinta lo scorso anno ed è seconda quest’anno dopo Trento. Si registra il passaggio dal 1 al 2 posto nella “comunicazione e servizi digitali”, mentre sull'”internazionalizzazione” viene confermato il primo posto tra i medi atenei.

“E’ un buon risultato che premia gli sforzi di quanti lavorano a vario titolo nel nostro Ateneo – afferma il Rettore Massimo Carpinelli – abbiamo conquistato il primato nel settore dell'”internazionalizzazione” e delle “strutture” e siamo arrivati secondi nel settore dei servizi digitali e innovazione tecnologica. Sono orgoglioso di aver puntato su questi indicatori nelle linee strategiche dell’Ateneo perché i risultati sono molto positivi. Siamo riusciti a fare progressi su indicatori importanti come “borse di studio”, è segno che il cammino intrapreso è quello giusto. Il prossimo obiettivo sarà quello di intervenire in modo più incisivo sui “servizi”, che risultano stazionari rispetto allo scorso anno”, pur sottolineando che l’indicatore si riferisce essenzialmente ai pasti distribuiti agli studenti e ai posti letto , dunque fattori sui quali l’Università non ha responsabilità. L’Ateneo ha cambiato volto: è moderno, internazionale, tecnologico”.