“Quello che sto per riportare è di una gravità inaudita”, esordisce così in un post sulla sua pagina Facebook Patrizia Cadau, consigliera comunale di Oristano, circa la vicenda della mamma di Baressa alla quale è stata portata via la sua bambina.

“Qualcosa che definirei un vero e proprio sequestro. Dopo ore di pressione, dopo ore di isolamento, mentre la bambina riposava tra le braccia della madre, in una caserma dei carabinieri, le forze dell’ordine hanno portato a termine il blitz cominciato la mattina. Michela ha cercato di convincere i militari a farmi entrare in casa sua, questa mattina, anche come supporto, ma le è stato impedito, fino a quando non è riuscita a telefonare e a mettersi in contatto con me – spiega – sotto sequestro, quindi, senza poter chiamare nessuno senza che nessuno potesse chiamarla. La storia di questa mamma, Michela, e della sua bambina, Beatrice, si è conclusa alle 18:30 in una stazione dei carabinieri”.

“Complice la stanchezza, la piccola si è addormentata tra le braccia della madre che a quel punto, messa da sola in una stanza, è stata immobilizzata e costretta a consegnare sua figlia, ora in viaggio verso l’aeroporto di Elmas insieme ai carabinieri. Nonostante il parere contrario degli psicologi. Nonostante sia evidente a tutti che una bambina di due anni, non possa essere strappata alla mamma a meno che non si evidenzino gravi ragioni che finora non sono state evidenziate – prosegue – io non ho davvero parole per raccontarvi la violenza cieca e sorda di cui sono stata testimone, non ho parole benché ne abbia sempre tante, per definire il contorno mafioso di questa vicenda, per significare tutto il mio disprezzo nei confronti di un’ingiustizia, che tale è fino a quando non ci saranno chiare le motivazioni di un giudice, che arbitrariamente e senza specificare nell’ordinanza delle valide motivazioni, ha strappato una bambina di due anni alla mamma”.

“A meno che le valide ragioni non debbano essere ricercate in una presunta incompatibilità di quel foro ad emettere sentenze che, a questo punto sembrerebbero questioni personali e regolamenti di conti nei confronti di una donna e di una mamma che ha osato mettersi contro forze più grandi di lei, compreso il padre della bambina – e conclude la Cadau – aggiungo, perché la stampa nazionale, la politica, sempre attenta ad ogni banalità ha messo il silenzio a questa vicenda?”.

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