Droga e rapine, sgominata banda da 100 mila euro al mese

Centinaia di episodi di spaccio accertati e un giro di affari di oltre 100mila euro al mese, ma la droga non era l’unica attività di alcuni dei sette arrestati questa mattina dai carabinieri del Comando Provinciale di Cagliari nel corso del maxi blitz che ha interessato anche le province di Sassari e Nuoro.

I malviventi progettavano di assaltare il più grande mercato ortofrutticolo dell’Isola. In carcere sono finiti Massimo Littera, 42 anni di Assemini, Tomaso Loi, 38 anni nato a Lanusei e residente ad Assemini, Federico Mallus, 38 anni di Decimomannu, Davide Mura, 29 anni, di Cagliari, Giuseppe Peddio, 53 anni di Villasor, Fabio Antonio Pisano, 24 anni di Cagliari e infine Nicola Fois, 46 anni, al quale il provvedimento è stato notificato nella colonia penale di Isili dove si trovava già detenuto proprio perché trovato in possesso di cento grammi di cocaina, relativi a questa indagine. Sette, invece, le ordinanze di obbligo di dimora notificate.

“C’erano dei collegamenti tra alcuni degli arrestati di oggi con quelli che hanno messo a segno la tentata rapina al Banco di Sardegna di Cagliari ad agosto del 2016 – hanno evidenziato il tenente colonnello Ivan Giorno comandante del Reparto operativo e il maggiore Michele Cappa comandante del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Cagliari – alcuni di loro inoltre programmavano di mettere a segno altri colpi, tra i quali uno al mercato ortofrutticolo di Sestu, nel 2016 e nel 2017, mandati in fumo dalla nostra attività”. Nel corso delle indagini, durate da settembre 2016 a maggio 2017, sono stati sequestrati quattro chili di droga tra hascisc, marijuana a e cocaina.

Nascondeva in casa anche sette anfore archeologiche risalenti a varie epoche tra il III secolo a.C. ed il periodo tardo antico. Massimo Littera, 42 anni uno dei sette uomini arrestati questa mattina nell’ambito della maxi operazione antidroga condotta dai carabinieri di Cagliari, ha cercato di giustificarsi con i militari dicendo che erano delle riproduzioni, ma è stato smentito da un esperto della Soprintendenza che adesso ne è custode giudiziale.