Mirò nacque a Barcellona, il padre pure essendo un orefice artigiano, si mostrò subito ostile quando il figlio, si mostrò interessato a iscriversi e frequentare l’Escuela de la Lonia, scuola di Barcellona dove insegnava il padre di Picasso (quando si dice l’arte e la cultura Catalana).

Il padre di Joan Mirò, gli concesse questo vezzo, a patto che contemporaneamente, studiasse in un Istituto Commerciale.

Mirò fece lo studente modello nell’Istituto Commerciale, e a 17 anni divenne contabile in un’impresa metallurgica, ascoltò il volere del padre, ma per sempre ricordò quel periodo come il più triste della sua esistenza, gli causo un esaurimento nervoso.

Voi non lo sapete, ma lo scrivente, pure essendo figlio di una coppia d’artisti, ha subito lo stesso trauma adolescenziale di Mirò, ho frequentato un’Accademia di Belle Arti di Scultura e ho tre differenti maturità di specializzazione artistica, ma ho dovuto accontentare i miei conseguendo un primo diploma regolare da Geometra, a 17 anni m’iscrissi a Ingegneria e fui colto da un esaurimento nervoso, che costrinse i miei a prendere atto che non mi si poteva impedire l’Accademia (che come a Barcellona c’era per Mirò, a Napoli c’era per me).

Torniamo adesso a Mirò e alla sua formazione Catalana, il padre, come mio padre, dinanzi l’esaurimento nervoso del figlio, cedette e l’iscrisse all’Accademia Galì (senza h, non è Ghali l’artista del trap politico sociale Milanese, d’origine mediorientale), un pittore Francese che poneva in condizione tutti gli studenti, di sviluppare le loro personalità creative, proprio come il mio Maestro di Scultura in Accademia (si chiamava Giovanni De Vincenzo), penso di questa tipologia di didattica e dialettica con il territorio, Cagliari abbia bisogno, pensate Barcellona e i genitori di Mirò, quanto debbano a Galì un Maestro Francese che chiedeva ai suoi studenti di osservare la natura senza disegnarla, per riprodurla in un altro momento forti solo della propria memoria.

Capite quanto Barcellona debba alla didattica dell’arte e a un Maestro come Galì che oggi nessun manuale di Storia dell’Arte celebra o omaggia?

Capite quanta Anti Accademica Accademia Parigina, generata dagli Impressionisti, muovendosi in maniera didattica e dialettica abbia determinato Mirò in Catalogna, muovendo linguaggio da un’Accademia a un’altra Accademia senza passare per il mercato privato, bensì determinandolo nel pubblico interesse?

Proviamo adesso a pensare a Mirò nato a Cagliari negli stessi anni, avrebbe trovato una realtà isolana priva di pubblica istruzione artistica, tristemente sarebbe stato condannato a diventare un Ingegnere minerario nella migliore delle ipotesi.

Per cui, se chi mi legge, pensa che tutto sommato, sia normale una Cagliari nel 2018, priva d’Alta Formazione Artistica, pensi a come si è determinato Mirò come artista oggi e quale simbolo nel mondo sia diventato per tutta la Catalogna.

Mimmo Domenico Di Caterino