Sassari si alza in piedi e tributa l’ultima standing ovation a un ‘mito’ del calcio locale e detentore di un record che probabilmente varca il Tirreno e i confini nazionali, Tore Sanna, morto oggi a 80 anni.

Professione vetraio, classe 1938, calciatore dal buon talento e dalla passione sconfinata, Sanna ha continuato a giocare sino allo scorso campionato, partecipando tra calcio giovanile e campionati dilettantistici a 68 stagioni agonistiche consecutive. Un fatto straordinario, che negli anni ha attirato l’attenzione dei media anche a livello nazionale e che a Sassari l’aveva reso un personaggio amatissimo e molto conosciuto.

Stempiato, folta chioma bianca sulle spalle, a Sanna è stato fatale qualche affanno di salute che si trascinava da un mese. Dopo aver girato mezza Sardegna, giocando tra le altre squadre col Bosa, il Porto Torres e l’Ossi, a Sassari aveva fondato l’Estudiantes, una delle squadre storiche del pianeta dilettantistico isolano e fertile serbatoio del calcio giovanile sardo. Negli anni si è alternato nel ruolo di presidente e di allenatore, ma ciò a cui non ha mai rinunciato è il campo.

Ancora qualche mese fa, se l’allenatore decideva di escluderlo dalla formazione titolare, lui ritirava la sua maglia, la numero 10: praticamente nella storia dell’Estudiantes l’ha indossata solo lui. Per la Sassari sportiva e non solo, è una grande perdita.