Dipendenti AraS ancora in piazza per chiedere stipendi arretrati (giugno-luglio), quattordicesima, rimborsi per il carburante e la stabilizzazione nell’agenzia regionale Laore.

Una ventina di lavoratori tra agronomi, veterinari e tecnici di laboratorio, manifesta davanti al palazzo della Regione, in viale Trento, dove nel frattempo è cominciato un vertice tra sindacati confederali (Cgil, Cisl, Uil) e autonomi (Confederdia), con l’assessore al Personale, Filippo Spanu, all’Agricoltura, Pier Luigi Caria. Sono presenti anche il direttore generale della presidenza della Regione, Alessandro De Martini, e di Laore, Maria Ibba. Se Confederdia e il gruppo sit-in guidati rispettivamente da Osvaldo Ibba e da Paola Naitana, chiedono l’applicazione della legge 3 del 2009 sul superamento del precariato che disciplina l’inquadramento dei 300 dipendenti Aras all’interno dell’Agenzia regionale Laore, le sigle confederali insistono sulla salvaguardia dell’attività zootecnica.

“Ci aspettiamo novità sull’applicazione della legge, aldilà di ogni polemica perché non vogliamo essere strumentalizzati dalla politica”, ha spiegato all’ANSA Naitana. Per il segretario regionale della Cisl, Francesco Piras, è fondamentale difendere l’attività anche nell’interesse degli allevatori. Intanto l’associazione regionale degli allevatori della Sardegna è stata dichiarata estinta il 18 luglio scorso. Un passaggio “dovuto” dopo la messa in liquidazione. Aras continua a esistere come “Aras in liquidazione controllata dal tribunale”, ma la Regione ha già fatto sapere che vi sono le condizioni per portare avanti la convenzione fino al 2020. Anche di questo si parlerà nel vertice di viale Trento. Alle 18:15 i sindacati saranno sentiti anche in commissione Agricoltura del Consiglio regionale.

Le foto della manifestazione: