Nel pomeriggio di ieri, giovedì 9 agosto, i militari della stazione di pula, a conclusione di un’attività investigativa, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Francesco Carrara, un 53enne di Pula, istruttore subacqueo, per il reato di violenza sessuale.

I fatti risalgono allo scorso 31 luglio, quando un cittadino straniero aveva denunciato l’istruttore subacqueo di aver commesso atti sessuali nei confronti della propria figlia 14enne durante un’immersione avvenuta nelle acque antistanti Cala Verde.

L’indagine, svolta rapidamente, peraltro supportata anche da alcune registrazioni video estrapolate da un telecamera subacquea consegnata dal padre alla minore prima dell’immersione, ha consentito ai carabinieri di raccogliere gravi indizi di colpevolezza permettendo all’autorità giudiziaria di emettere il provvedimento restrittivo.

Sotto choc non aveva raccontato nulla ai genitori una volta rientrata a casa dall’immersione la ragazzina, francese, vittima della presunta violenza sessuale. Ma la scena era finita nelle immagini registrate dalla microtelecamera subacquea e quando il padre le ha visionate si è precipitato dai carabinieri per denunciare tutto.

L’adolescente, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, era sott’acqua con la telecamera che proprio il papà le aveva dato per riprendere pesci e fondali, quando l’istruttore l’avrebbe molestata. Tornata a casa la ragazzina era sconvolta, ma i genitori non sono riusciti a sapere il perché: nulla è trapelato dalla figlia. La svolta quando il padre, scaricando il filmato della microtelecamera, ha scoperto quanto era accaduto durante l’immersione. Il giorno dopo si è quindi presentato dai carabinieri per denunciare l’episodio, consegnando anche il filmato. Un video che non lascerebbe spazio a dubbi.

Il pm Emanuele Secci ha chiesto così una misura restrittiva ai domiciliari per il 53enne, istanza accolta dal Gip. Tra le motivazioni della custodia cautelare c’è il pericolo di reiterazione del reato visto che Carrara lavora come istruttore subacqueo. Contattato telefonicamente, l’avvocato Stefano Cabriolu, che rappresenta il 53enne, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione.