Si sono concluse stamani le operazioni di recupero del peschereccio “Rinascita”, semi affondato nel porto di Porto Torres (Ss) il 12 agosto scorso. La segnalazione era pervenuta alla Sala Operativa della Guardia Costiera turritana intorno alle 15 da parte dei piloti del porto, che avevano segnalato la presenza di una grossa unità da pesca semi affondata e adagiata su un fianco nello specchio acqueo adiacente la testata della banchina ‘Segni-Dogana’. La Guardia Costiera aveva immediatamente avviato le procedure per prevenire qualsiasi forma di inquinamento marino, ad avviare le procedure amministrative per il recupero dell’unità ed aveva disposto l’impiego della ditta antinquinamento marino locale per posizionare panne galleggianti al fine di scongiurare la fuoriuscita dei 2000 litri di carburante presente a bordo.

Le operazioni di recupero, iniziate lo stesso giorno, si sono rivelate subito molto complicate per il peso del peschereccio, completamente allagato, per la presenza del carburante a bordo, e per la posizione della stessa barca per la quale è stato necessario l’impiego di una gru molto potente, al momento non disponibile in loco. In attesa di una gru dalla portata più elevata, l’area interessata dalla presenza del peschereccio affondato è stata messa in sicurezza

Stamani sono riprese le operazioni di recupero e il peschereccio affondato è stato rimesso in galleggiamento ed affiancata a due altri due grossi pescherecci che lo hanno rimorchiato in sicurezza al Cantiere nautico di Porto Torres. Ora la Capitaneria provvederà ad eseguire una verifica dello scafo nell’ambito dell’attività di inchiesta amministrativa già avviata e finalizzata a individuare le cause dell’affondamento.