“E’ ridicolo e umiliante (per loro) che un’associazione come Wwf Italia possa emettere dei comunicati faziosi approfittando della posizione che occupa e soprattutto dell’incompetenza in materia venatoria della gran parte dei lettori. La pre apertura è consentita dalla legge, pertanto non vi è nessuna violazione della normativa come faziosamente dichiarato dal Wwf”. Lo afferma Marco Efisio Pisanu, presidente di “Caccia Pesca Ambiente”, una delle Associazioni venatorie più rappresentative dell’isola merito alle dichiarazioni del Wwf sulla caccia.

“E’ normale che Wwf , ma anche altre Associazioni ambientaliste, presenti ricorsi ovunque – dice Pisanu -, considerato che le norme vigenti consentono a queste Associazioni di presentare ricorso esentasse, ovvero senza sborsare un centesimo. Sarebbe opportuno che il Governo attuale rivedesse tale norma e obbligasse alla restituzione dei soldi spesi (dai contribuenti) almeno ogni qualvolta i ricorsi non vengo accolti, e vi possiamo garantire che non sono pochi”.

Pisanu non nasconde che Sarà nostra” cura fare le giuste pressioni verso il Governo affinché queste associazioni la smettano di presentare ricorsi giusto per il gusto di farlo. Il Governo dovrebbe prendere in considerazione le ingenti risorse sprecate (in denaro e risorse umane) per rispondere ai capricci di certa gente. Sarebbe opportuno invece che Wwf facesse chiarezza sulle numerose voci in merito a presunti scandali, come denunciò in una inchiesta uno dei più noti documentaristi tedeschi: Wilfried Huismann, che avrebbe svelato come l’associazione appoggi e tragga profitto da aziende chimiche e biotecnologiche responsabili di deforestazioni e sviluppo delle coltivazioni geneticamente modificate”.

Per laCpa “sarebbe altrettanto opportuno che Wwf spendesse le energie per far si che nei Paesi europei (e non) vicini all’Italia si smettesse di fare mattanze di selvaggina migratoria e prendesse coscienza che i Cacciatori Italiani, oltre ai giusti prelievi, nelle giornate di pre apertura danno un contributo importante per il contenimento dei nocivi, che sono i veri predatoti e responsabili della quasi scomparsa dei fringillidi e altra piccola fauna in gran parte d’Italia”.