epa05631087 A sign 'Thank You WikiLeaks' hangs on the outside of a building opposite the Ecuadorian Embassy in London, Britain, 14 November 2016. WikiLeaks founder Julian Assange is set to meet with Swedish prosecutors for an interview at the Ecuadorian embassy in London. Assange had been staying in the embassy since 2012, where he has found refuge as he is wanted for questioning over a 2010 rape allegation in Sweden. EPA/HANNAH MCKAY

Cresce l’allarme sulla sorte di Arjen Kamphuis, ‘mago’ informatico olandese cofondatore con Julian Assange di Wikileaks, svanito nel nulla da due settimane in Norvegia come riferiscono diversi media internazionali.
Le sue tracce si sono perse il 20 agosto scorso a Bodo, nel nord del Paese scandinavo. E la polizia norvegese ha confermato ieri di aver aperto un’indagine. Secondo fonti di Wikileaks, che esprimono “preoccupazione”, Kamphuis aveva prenotato un volo interno per Trondheim il 22, ma non è mai salito a bordo.
Sul web fioriscono intanto ipotesi di ogni tipo: c’è chi sospetta che l’esperto di cyber sicurezza – autore fra l’altro di un saggio sul nuovo giornalismo investigativo intitolato ‘Information Security for Journalists’ – possa essersi eclissato per una qualche “missione segreta” e chi teme sia finito nel mirino degli Usa e “della Cia” (infuriati con Assange e i suoi alleati fin dalla diffusione da parte di Wikileaks nel 2010 di una caterva d’imbarazzanti documenti diplomatici segreti).