Proseguono gli interrogatori da parte dei Carabinieri della Compagnia di Siniscola, coordinati dalla Procura di Nuoro, per accertare eventuali responsabilità sulla morte del piccolo Richard Mulas, il bimbo di 7 anni di Irgoli, annegato domenica nella piscina di un residence a Orosei, sula costa centro orientale della Sardegna. Secondo quanto trapela, sono già stati sentiti il costruttore della piscina e i proprietari dei due residence L’Ulivo e Rifugio che utilizzavano la vasca in condivisione.

Gli inquirenti cercano le carte per capire se il residence avesse le figure preposte alla gestione della piscina – come ad esempio un addetto alla sicurezza e un manutentore – ma anche di accertare per quale motivo il piccolo Richard abbia infilato la manina nel bocchettone di scarico della vasca che lo ha poi intrappolato. Bocchettone che per ammissione di uno dei soci del residence l’Ulivo, Sergio Appeddu, aveva la rete di protezione rotta. La Pm di Nuoro Ilaria Bradamante, titolare dell’inchiesta, avrebbe già sul tavolo la relazione dei periti della Procura che dopo il sequestro e lo svuotamento della vasca hanno passato al setaccio la struttura dove è avvenuta la tragedia. Gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo sulle indagini.

E c’è attesa per l’autopsia che verrà eseguita nell’ospedale San Francesco di Nuoro dal medico legale Vindice Mingioni. Prima però la Procura ha bisogno di accertare le eventuali responsabilità che hanno portato alla tragedia. Sarebbero imminenti gli avvisi di garanzia, un atto che consentirebbe anche agli indagati di nominare un consulente per l’esame necroscopico sul corpicino della vittima.