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“Nella Casa Circondariale di Cagliari, ubicata nell’area industriale afferente al Comune di Uta, a circa 23 chilometri dal capoluogo, esiste “un’emergenza quotidiana dovuta alla eccessiva presenza di cittadini privati della libertà con problematiche legate alla droga e a disturbi psichici. Ciò determina una condizione di costante tensione che sempre più spesso sfocia in gravi atti di autolesionismo da parte dei detenuti: ieri l’ultimo episodio che ha avuto come protagonista un detenuto magrebino”.

Lo denuncia Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”. ” La professionalità degli agenti in servizio, della responsabile della sicurezza dell’Istituto e dei medici – afferma Caligaris – hanno impedito alla delicata situazione di degenerare. Resta tuttavia il fatto che la struttura penitenziaria non può vivere costantemente in stato di emergenza laddove il numero dei detenuti con gravi disturbi psichici risulta ingestibile all’interno di un Istituto penitenziario. Occorre quindi intervenire su più piani – osserva – Innanzitutto è necessario attivare Case Famiglia protette affinché chi deve scontare una pena, ma ha problemi comportamentali, possa farlo senza compiere atti autolesivi che spesso coinvolgono chi è responsabile della sua incolumità. Esiste però l’urgenza di garantire anche un numero di psichiatri e psicologi adeguato al servizio. Attualmente infatti risultano insufficienti anche perché è in costante aumento il numero dei casi problematici e le attività trattamentali sono ridotte”.