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“Noi non abbiamo mai chiesto di sederci al tavolo del centrodestra”. Lo precisa il segretario del Partito dei Sardi, Paolo Maninchedda, replicando all’indisponibilità del centrodestra al dialogo con il partito indipendentista a causa della sua attuale partecipazione nella maggioranza che sostiene la Giunta Pigliaru.

“Abbiamo sempre lavorato per far dialogare i sardi che hanno votato fino a oggi centrodestra e centrosinistra nel nome degli interessi nazionali dei sardi – aggiunge l’ex assessore dei Lavori pubblici – sono onorato di essere riconosciuto come avversario, sebbene non abbia richiesto dei esserlo perché questo avviene in ragione della mia militanza in favore dell’unità dei sardi”. Non solo: “Anche nei metodi siamo diversi, noi cerchiamo di unire i sardi dal basso come accadrà il 23 ad Abbassanta, al centro congressi Losa, altri fanno tavoli verticistici”.

In ogni caso, spiega, “continueremo nel tentativo di unire i sardi per una proposta nazionale alle prossime regionali con la stessa serenità e forza avuta sino ad oggi”. “Peraltro – conclude – chi sta preparando la rivolta fiscale contro governo italiano ha qualche difficoltà a sedersi ai tavoli dove si dimentica che l’attuale governo che sta facendo la Finanziaria non ha in mente di restituire 1,6 miliardi di accantonamenti che i precedenti governi italiani non hanno restituito alla Sardegna”.