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“In 15 anni la Bielorussia colmerà il gap in termini di aspettativa di vita con l’Italia”. Lo ha detto all’ANSA Roberto Pili, presidente della Comunità Mondiale della Longevità (Cmdl) riportando i risultati di una missione che ha impegnato a Minsk e a Bobruisk una delegazione della Cmdl, con il supporto del Consolato della Repubblica di Bielorussia in Sardegna guidato da Giuseppe Carboni.

“In termini di longevità e promozione del benessere il paese sta facendo passi da gigante – ha aggiunto Pili – l’aspettativa di vita attuale è pari a 72,7 anni, 67,2 per gli uomini e 78,6 per le donne. Circa una decina d’anni inferiore a quella dell’Italia, paese che contende al Giappone il primato mondiale. Tuttavia i dati del World Population Prospect (2017) prevedono un progressivo miglioramento”.

Tra i momenti clou della trasferta bielorussa c’è stato l’incontro al Ministero del lavoro, con la direttrice Tatiana Mirovona. È stato messo l’accento sull’importanza del coinvolgimento e del ruolo delle persone che invecchiano, sia nel mercato del lavoro, sia in altri aspetti produttivi della società. Focus sul ruolo strategico della formazione continua e dell’apprendimento ‘lifelong’ con un’attenzione alle normative specifiche per la tutela delle persone anziane con disabilità. La necessità di un approccio integrato che tenga conto degli aspetti sociali, culturali, economici, psicologici e medici è stata ribadita nel corso di una tavola rotonda che ha visto la partecipazione di Anna Zakrevskaya, coordinatrice nazionale sull’invecchiamento della Repubblica di Bielorussia nella Commissione Economica l’Europa dell’Onu.

“Così come vi è l’urgenza di una normativa quadro che tenga conto dei diversi ambiti di vita delle persone che invecchiano”, ha concluso l’esperto.