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Tregua armata con il ministero dopo la bocciatura da Roma del piano di riordino della rete ospedaliera. “Siamo molto fiduciosi sull’esito del confronto”, ha detto l’assessore alla Sanità, Luigi Arru, ascoltato in commissione Sanità sul parere negativo espresso dal tavolo di monitoraggio ministeriale in merito alla coerenza della nuova rete ospedaliera rispetto al decreto ministeriale 70. Un tema “caldo” che ha spinto nella bufera lo stesso Arru, le cui dimissioni sono state chieste dalle opposizioni, mentre il PdS ha presentato un ordine del giorno di censura che sarà discusso martedì 19 dall’Aula.

“Le interlocuzioni in corso col ministero riguardano il livello tecnico e sono gestiti dalla rispettive direzioni generali – ha spiegato – casomai sono altri che hanno voluto trasferire questo confronto sul piano della politica”. Le deroghe al Dm 70, “sono state molto significative perché, se avessimo applicato il decreto integralmente, nell’Isola sarebbero sopravvissute solo le grandi e medie strutture. Forse non tutte”. Nella commissione presieduta da Raimondo Perra (Psi), Arru ha anche precisato che “sono già pronte le controdeduzioni fondate sostanzialmente su alcuni aspetti strategici, dalla nostra proposta di trasformare i presidi sanitari in strutture cui fanno capo diversi stabilimenti alla tempistica della cura delle cosiddette patologie tempo-dipendenti che, ad appena tre mesi dall’entrata in servizio dell’elisoccorso, è praticamente dimezzata, oltre alla specializzazione delle strutture in eccesso attraverso un piano di investimenti”.

Nel frattempo il sindaco di Ollolai Efisio Arbau (Psd’Az) attacca. “Hanno sbagliato tutto ma la riorganizzazione della rete ospedaliera è necessaria e obbligatoria, per dare una migliore offerta sanitaria pubblica e per ridurre il costo di una sanità sarda che negli anni ha bruciato tante risorse finanziarie attraverso una gestione determinata più da interessi politici di parte che da quelli generali. Per questo è necessario non perdere tempo e rivedere totalmente il piano di razionalizzazione della rete ospedaliera, con la previsione di un terzo presidio di secondo livello a Nuoro.