Ha preso il via davanti alla seconda sezione del Tribunale di Cagliari il secondo processo all’ex consigliere regionale dell’Idv, Adriano Salis, già condannato in via definitiva ad un anno e mezzo di reclusione nell’ambito dell’inchiesta per peculato sui fondi destinati ai gruppi dell’Assemblea sarda.

L’allora esponente del partito di Di Pietro era stato il primo dei venti indagati del gruppo Misto della XIII legislatura a finire sotto processo: dalle sue dichiarazioni era poi nato un nuovo filone di indagine aperto dal pm Marco Cocco che ha coinvolto anche gli altri gruppi consiliari con un’ottantina di politici finiti sotto inchiesta.

E oggi, davanti al collegio presieduto dal giudice Giovanni Massidda, il pubblico ministero ha chiamato a testimoniare il luogotenente dei carabinieri Mariano Natale, uno degli investigatori dello speciale pool misto di carabinieri-finanzieri che in questi anni ha indagato sul denaro pubblico utilizzato dai consiglieri regionali. Finito nuovamente sotto inchiesta per altre spese quando era passato al gruppo Federalista Autonomista Sardo (sempre nella XIII legislatura), oggi Salis era presente in aula con i difensori Rita Dedola e Marco Fausto Piras. L’investigatore chiamato a testimoniare ha riferito che l’ex esponente dell’Idv, in fase di indagine, aveva annunciato documenti che, però, non sono ancora stati prodotti.

La difesa ha confermato che le pezze giustificative dei circa 96 mila euro contestati dalla Procura saranno depositate ora. Per consentire al pm Cocco di studiarli, il presidente Massidda ha così concesso un rinvio lungo: il processo è stato aggiornato al 24 gennaio.