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Una maxi evasione fiscale a carico di una società sportiva dilettantistica è stata scoperta dai militari della Guardia di Finanza della Tenenza di Arbatax (Nu), che ha intensificato i controlli nei confronti degli enti no-profit per verificare la sussistenza dei requisiti di accesso alle agevolazioni fiscali previste per le associazioni senza scopo di lucro. Le famose (o famigerate per il fisco) SSD sono enti non profit altamente pericolose per il fisco. Molte, non vogliamo fare di ogni erba un fascio, nascondono infatti una contabilità fittizia, costruita a favore di imprese commerciali e professionisti con quelle che in gergo tecnico vengono definite ‘FOI’ dalla Guardia di Finanza, ovvero l’Fatture per Operazioni Inesistenti. In sostanza avviene uno scambio di fatture tra la SSD (del quale generalmente sono soci gli stessi commercianti e professionisti) le i ‘benefattori’ che magari per un versamento di 3mila euro ricevono in cambio una fattura 10 volte più pesante. Così si abbattono costi e si risparmia sulle tasse.

In questo caso le Fiamme Gialle ogliastrine hanno controllato un’associazione sportiva di Tortolì scoprendo che sotto la veste formale di Associazione Sportiva Dilettantistica (quindi senza alcun guadagno dichiarato al fisco) si celava una vera e propria impresa commerciale che offriva agli associati e iscritti corsi di ogni tipo, dal fitness, alla pesistica, al pilates, corsi aerobici e altre prestazioni.

I finanzieri, attraverso l’esame della documentazione contabile e dopo una minuziosa ricostruzione del volume d’affari prodotto dal 2013 al 2018, hanno svelato la reale natura commerciale dell’Associazione che realizzava importanti profitti distribuiti ai soli due amministratori. L’attività ha consentito di far emergere un ulteriore elemento, ovvero i frequentatori del circolo sportivo figuravano, a loro insaputa, “soci” dell’Associazione Sportiva e, in virtù di tale attestazione, le quote da loro versate venivano fiscalmente considerate quali “contributi” e, conseguentemente, non tassati.

Al termine dell’indagine i finanzieri hanno scoperto i vantaggi fiscali dello status di Associazione e sono stati contestati ricavi per 1.030.547 euro oltre violazioni complessive all’Iva per circa 450.000 euro nonché l’applicazione delle relative sanzioni per posizione lavorativa irregolare di 10 collaboratori da qualificare come dipendenti, con conseguente segnalazione all’Ispettorato Territoriale del Lavoro.