Per l’opposizione la legge urbanistica è il certificato del fallimento della Giunta Pigliaru. “Non siete in grado di grado di trovare una maggioranza per garantire il passaggio agli articoli, la logica conseguenza non può essere il semplice rinvio in commissione – ha spiegato in Aula il capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Truzzu – il presidente della Regione dovrebbe trarne le conseguenze: siete minoranza nell’Isola e in questo palazzo”.

Truzzu ha ricordato che “vi siete presentati dicendo che avreste fatto tre grandi riforme: non avete modificato il Per, la riforma degli Enti locali non trova la soddisfazione dei rappresentanti degli enti locali mentre la riforma della Sanità non trova la soddisfazione di nessuno, e oggi non riuscite ad approvare l’urbanistica”.

Alessandra Zedda, capogruppo di Forza Italia, ha accusato la maggioranza di “aver preso in giro i sardi con le vostre solite liti”. Per questo, ha aggiunto rivolgendosi a Pigliaru, “lei a questo punto dovrebbe andarsene perché sa benissimo che questa legge non tornerà più in Aula per colpa della sua maggioranza che non ha nemmeno il coraggio di dirlo”. Il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, ha sottolineato che “almeno nel caso dell’urbanistica, si è sollevata la bandiera bianca”, mentre Michele Cossa (Riformatori) ha parlato di “un film già scritto e Pigliaru ha preso la decisione più saggia evitando alla Sardegna conseguenze devastanti assunte in un clima pre-elettorale che avrebbero ancora peggiorato la legge, che per noi non è mai stata buona”. Una legge che, conclude, “non risolve ma aumenta i problemi, determina ulteriori incertezze interpretative, è anacronistica sui Pul, non prende atto di quanto si muove nel mondo dell’economia e del turismo, e soprattutto non semplifica, che è ciò che serve davvero all’urbanistica. A questo punto bene il rinvio, ma per fare una legge migliore nella prossima legislatura”.

All’attacco anche il Psd’Az: “Il centrosinistra ci ricasca: dopo la legislatura Soru anche quella di Pigliaru frana in Aula sulla legge Urbanistica – afferma il capogruppo Gaetano Ledda – ma se le conseguenze dello stop del 2008, sulle ipotizzate norme per il governo del territorio, segnarono la fine dell’esperienza di Soru al governo della Regione, difficilmente l’attuale Giunta dimostrerà medesimo coraggio, ammettendo il fallimento del suo mandato e consegnandosi anticipatamente al giudizio degli elettori. Noi però confidiamo in un sussulto di dignità e ci auguriamo che – dopo aver raccolto 25 consiglieri regionali, su 60, a sostegno dell’operato dell’assessore della Sanità ed aver ricacciato nel cestino delle riforme abortite la legge urbanistica dell’assessore Erriu – il presidente della Regione e la maggioranza di centrosinistra che lo sostiene, rassegnino le dimissioni e consentano così la chiamata anticipata dei sardi alle urne, per garantire, in fretta, alla Sardegna un nuovo governo e una politica nuova”.

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