Difesa del posto di lavoro dei precari. E un no secco a quella che viene chiamata un’invasione di campo. Sindacati in trincea per il passaggio dei dipendenti dell’Agenzia Forestas alla Regione. Pomo della discordia la nuova legge, ancora in fase di discussione in Consiglio regionale, sul trasferimento dei lavoratori.

Cgil, Cisl e Uil hanno ribadito oggi in una conferenza stampa a Cagliari i punti chiave della loro piattaforma. A partire dalla preoccupazione per i 1400 lavoratori a tempo determinato.

“Con il passaggio rischiano da subito – ha spiegato Gavino Carta, segretario generale della Cisl sarda – unico elemento per la loro salvaguardia è l’ombrello contrattuale: se glielo tolgono perdono questa possibilità. Consideriamo poi che usufruiscono anche di una cassa integrazione particolare nei periodi di non lavoro. Ma possiamo dire che sotto diversi aspetti il contratto dell’agenzia è migliore rispetto a quello ipotizzato per il futuro anche per i lavoratori a tempo indeterminato”.

Il Consiglio regionale sembra però avere intenzione di andare avanti. “E si tratta di una vera e propria invasione di campo – ha continuato Carta – dal momento che si tratta di materie che appartengono alla natura negoziale. Noi esprimiamo la nostra netta contrarietà”.

L’Agenzia regionale Forestas nasce nel 2016 dopo la soppressione dell’Ente Foreste della Sardegna. Si occupa principalmente di tutto ciò che ha a che fare con la tutela del patrimonio boschivo e faunistico e quindi è in prima linea nel rimboschimento, nella lotta e la prevenzione agli incendi, nella cura e l’allevamento della fauna selvatica.
La superficie gestita dall’Agenzia Forestas è di 222.400 ettari con circa 180 cantieri. La dotazione organica- secondo una scheda illustrata dai sindacati- è di 6593 lavoratori. Ma le unità presenti (dati aggiornati all’1 gennaio 2017) arrivano a quota 5007 con una differenza di 1585 unità.