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“Il Comune di Porto Torres sta discutendo insieme a Eni le misure compensative che saranno corrisposte per la costruzione del polo fotovoltaico: abbiamo proposto tre progetti utili alla città e diverse idee di intervento per le misure di mitigazione ambientale”. Lo dichiara il sindaco di Porto Torres Sean Wheeler in merito alla conferenza di servizi per il rilascio dell’autorizzazione unica alla costruzione dell’impianto fotovoltaico nell’area industriale Eni a Porto Torres.

“Sono in corso da diversi settimane le interlocuzioni con la società per le misure compensative previste per legge – spiega il sindaco – le richieste fatte dall’amministrazione vertono su tre progetti che andranno a totale e immediato beneficio per i cittadini di Porto Torres. Il primo è quello del Reddito energetico: il Comune riuscirà a fornire gratuitamente a nuovi beneficiari di panelli fotovoltaici che permetteranno un consistente abbattimento della bolletta elettrica. Il secondo riguarda l’illuminazione pubblica del borgo di Cala d’Oliva all’Asinara, da attuare seguendo le linee guida del Parco nazionale e con la collaborazione della Conservatoria delle coste. Infine abbiamo chiesto il ripristino dell’illuminazione del tratto di pista ciclabile tra Balai e Balai Lontano. Oltre a questi interventi, abbiamo suggerito a Eni diversi modi per ottemperare alle misure di mitigazione ambientale, previste dall’autorizzazione rilasciata a luglio dall’assessorato regionale all’Ambiente. Vogliamo un intervento concreto e duraturo, che i cittadini possano vedere con i propri occhi tutti i giorni e che abbia una elevata valenza ambientale. Per questi motivi proporremo diverse aree urbane dove poter piantare alberi o altre essenze. Abbiamo individuato i parchi cittadini, le zone verdi sul lungomare, la cava di Monte Rosè e anche l’isola dell’Asinara dove potranno essere implementati alcuni boschi”.

“Infine – conclude il sindaco – accolgo favorevolmente l’imminente apertura del cantiere, ma invito gli esponenti della giunta regionale a non esagerare con le previsioni occupazionali. Durante la seduta di presentazione del progetto alla città, avvenuta nel settembre del 2017, la società parlò di un massimo di cento addetti nella fase di costruzione. Non vorrei quindi spegnere l’entusiasmo, ma temo che i numeri riportati dall’assessore Piras siano esagerati: la forza lavoro servirà principalmente nei primi sei mesi, ma una volta a regime l’impianto avrà bisogno di minimi interventi di manutenzione. L’auspicio è che Eni utilizzi la manodopera locale e soprattutto acceleri tutte le azioni di bonifica”.