E’ in corso una vasta indagine dei carabinieri del Nas di Cagliari su un importante traffico di farmaci illegali importati in Sardegna dalla Romania e destinati a numerosi allevamenti del sud dell’Isola. Ne sono testimonianza le due operazioni dei Nas e dei colleghi della Compagnia di Isili e di Carbonia che hanno sequestrato un ingente numero di animali, tra pecore e maiali. La prima operazioni a Gergei (Su), dopo sono state sequestrate 1500 pecore, le ultime due a Carbonia, dove i militari hanno sottoposto a sequestro sanitario e cautelativo 186 maiali e denunciato i due titolari delle aziende agricole.

L’indagine sarebbe collegata al sequestro di farmaci per uso veterinario operato il 16 settembre scorso al porto di Olbia, quando i baschi verdi della Guardia di Finanza in servizio allo scalo gallurese hanno controllato un furgone con targa straniera appena sbarcato dal traghetto proveniente da Livorno e condotto da un romeno di 34 anni, T.C.C., che trasportava alcuni connazionali oltre a diversi scatoloni sospetti.

I Finanzieri, infatti furono insospettiti dalla presenza di quei cartoni sigillati, e tentandoo di ottenere informazioni sul loro contenuto e, all’apertura di uno dei colli, si sono trovati di fronte a numerosi flaconi di medicinali, rivelatisi antibiotici per uso veterinario, totalmente privi di incarti e delle indicazioni previste per legge e per i quali il conducente non ha esibito alcun documento per la detenzione ed il trasporto di presidi medici. In tutto sono stati trovati 84 flaconi di medicinali per uso veterinario, verosimilmente destinati ad essere utilizzati in allevamenti insistenti nella parte meridionale dell’Isola.

Ora le indagini sono a tutto campo per scoprire i canali di approvvigionamento dei farmaci illegali che arrivano in Sardegna dalla Romania e non sarebbe un caso che l’uso di questi farmaci illegali sia aumentato da quando i tecnici dell’Aras non hanno più effettuato i controlli stringenti sugli allevamenti perché impegnati da oltre tre mesi nella vergognosa e ben nota vertenza con la Regione sarda. Un elemento, questo, che dovrebbe far riflettere sull’importanza dei tecnici dell’Aras che sorvegliavano anche sulla salute dei sardi.

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